Una vera e propria passione che il Caravaggio è in grado di suscitare nel pubblico, più di molti altri celebri artisti: lo dicono ancora una volta i numeri, le migliaia di visitatori che si recano in questi giorni alla Reggia di Monza per vedere la Flagellazione di Cristo, uno degli esiti più importanti della produzione napoletana del Caravaggio. Un video di Rossella Vodret da oggi è disponibile al pubblico sul sito dei due enti promotori della mostra, il Cittadino e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.

Cosa in Caravaggio ci avvince? Cosa rende questo artista a noi contemporaneo al punto da spingere migliaia di visitatori a godere della bellezza delle sue opere? Lo racconta in un video Rossella Vodret, già soprintendente del Polo Museale Romano e curatrice della mostra di Stato che venne organizzata nel 2010 alle Scuderie del Quirinale in occasione delle celebrazioni per il quarto centenario della morte del Caravaggio. In questo contributo esclusivo, da oggi disponibile al pubblico sul sito de il Cittadino e su quello della Reggia di Monza, la professoressa ci guida, come in una vera e propria lezione, alla lettura della figura del Merisi.

Nel video si illustra la progressione stilistica del Caravaggio nella fase napoletana, rispetto alle ultime opere romane; il suo uso di figure a grandezza naturale, la forza dei suoi  fondi scuri che spingono le figure verso lo spettatore, il suo uso della luce e dell’ombra che una volta in fuga dopo la condanna a morte si modifica per sempre lasciando trasparire uno stato d’animo, un’essenza nuova, e un nuovo tormento.

Il video è disponibile a questo link: http://www.ilcittadinomb.it/videos/video/monza-il-caravaggio-visto-da-rossella-vodret_1024843_44/.

La Flagellazione di Cristo del Caravaggio, commissionata per la cappella della famiglia De Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, è oggi conservata nel Museo di Capodimonte di Napoli. La tela, di formato 286 x 213 cm, è tra i tesori principali delle collezioni napoletane di Stato, e parte del Patrimonio del Fondo Edifici di Culto, la cui origine risale alla soppressione delle corporazioni religiose avvenute con le leggi eversive nella seconda metà dell’Ottocento, a seguito delle quali i beni mobili ed immobili di proprietà dell'asse ecclesiastico sono stati in gran parte acquisiti dallo Stato Italiano. Le opere sono amministrate dal Ministero dell'Interno attraverso la Direzione centrale per l'amministrazione del Fondo Edifici Culto, il cui fine istituzionale è la conservazione e la valorizzazione dei beni di proprietà. Il dipinto è esposto nella splendida cornice del Salone delle Feste, all’interno della Villa Reale.

L’iniziativa si avvale della collaborazione del Museo di Capodimonte e FEC - Fondo Edifici di Culto, con il patrocinio di MiBACT, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Milano, Comune di Monza. È realizzata con il contributo di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Camera di Commercio di Monza e Brianza, Fondazione Cariplo, e con il sostegno dei main sponsor FIDIM, DESA, Navarragestioni, Nuova Villa Reale, Chanteclair, Urban Vision, oltre che degli sponsor Gi Group, Reale Mutua, A2A S.p.a., Unicredit, Cultura Domani, Up and Go. Con la partecipazione tecnica di Agenzia Yes, Frigerio Viaggi, Reggiani, Montenovi, CREDA, Emme Esse, Le cucine di Villa Reale, Makno.