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…domenica scorsa ho fatto uno strappo alle regole e ho sbirciato un pezzetto del Tg1 delle 20.
Ho quindi visto il servizio di primo piano sull’Alitalia: un vero capolavoro ben congeniato; è stato utilizzato un giornalista del Corriere delle Sera, presentato come autore del libro “la casta”, un tormentone mediatico che ha trapassato anche internet in lungo e in largo. Il tipo è apparso un paio di volte per circa una 50ina di secondi, sembrava un droide più che un essere vivente, usato con un montaggio rapidissimo solo per fargli dire che la crisi di Alitalia è colpa del sindacato.
Ora sarebbe interessante capire quante persone che si sono comprato e bevuto il famoso libro inchiesta hanno capito di cosa in realtà si trattava: un marchingegno per screditare fino al midollo il sistema politico. Non che ce ne fosse bisogno, in realtà molti “aneddoti” che continuano a girovagare in rete sono abbastanza datati, ricordo che già nei primi anni ’70 le bocche di moltissime persone in carne ed ossa riproducevano il  ritornello: son tutti uguali, son tucc i stess. Si trattava dell’”opinione pubblica” divulgata e inculcata dalla televisione di stato, ancora quella privata non esisteva. Son tutti uguali, ma ci sono quelli più uguali degli altri a cui è concesso ogni sorta di strafalcione. Ovviamente i lavoratori Alitalia sono apparsi in configurazone di facinorosi, sobillatori, irriverenti e violenti verso la Rai, che ha potuto esprimere il suo rimbrotto unilaterale verso di essi, come da copione trasmesso innumerevoli volte nei servizi tv contro più o meno tutte le categorie di lavoratori in lotta.

Per contro-informazione il cantante Enzo Jannacci incise un’ironica canzone nell’album “Quelli che…” intitolata “il Marognero”, rimasta praticamente sconosciuta perché, penso io, non facilmente codificabile dai teledipendenti. Il testo era riprodotto in un talk con voce arrabbiata (marognero), farfugliante spezzoni di frasi sconnesse tipo: farli fuori tutti, pena di morte, in ogni strada un carabiniere, ecc…. Era l’epoca in cui venne varata la famosa “Legge Reale” che ottenne come risultato una serie di morti ammazzati nelle strade, non solo dai terroristi, benisnteso, che erano introvabili.
Se la televisiun, t’indurmenta nel cujun, l’unico modo per non esserne vittime è non vederla, non credano di essere immuni quelli che guradano solo Report l’ha detto Report su Rai3! La maggioranza degli italiani la pensa come me, perbacco!!!

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

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