CREDITS SIMONA BELOTTIa

Radici Brianzole con vocazione internazionale per i quattro musicisti all'opera dal Duemila. L'intervista

ILove Shower Love sono quattro musicisti che suonano da vent’anni, e fanno alt rock. Nati e cresciuti in Brianza, sono sparsi tra la terra madre e Milano.

Il panorama indipendente lo conoscono bene, dal 2000, ossia da quando hanno iniziato a suonare, non hanno mai appeso un momento gli strumenti al chiodo, e calcato diversi palchi tra cui lo storico Rolling Stone ed il Circolo Magnolia di Milano, ed oggi sono tutti coinvolti parallelamente in altri progetti (Twerks, Nails & Castles, One Boy Band).

 

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Common Useless Mistakes, il loro disco di esordio, cantato interamente in lingua inglese, è uscito lo scorso ottobre per l’etichetta bergamasca Fil1933 Group.

Talking Heads, Wilco, Smiths e The National sono le principali influenze percepibili di un lp dal profumo internazionale, versatile dal punto di vista degli arrangiamenti e delle sofisticate atmosfere create che dal vivo si rendono esplosive, ma anche nell’aspetto delle liriche, che toccano momenti di leggerezza quanto di profondo impegno sociale, come il tema dei rifugiati, della gender equality e dell’autismo.

Freschi di anteprima su Rockerilla del nuovo singolo VCV, qualche chiacchiera con loro per conoscerli meglio.

 

Istantanea di voi per chi non vi conosce: musicalmente come vi inquadrate, quali sono i vostri punti di riferimento musicali (e non) che hanno influito sulla scrittura dell’ultimo disco.

Ci definiamo alternative rock, che è un termine dentro al quale si può mettere davvero molta roba. Siamo cresciuti con l’imprinting sonoro e ideologico del grunge e del punk, coltivando una musica che puntasse su suoni ruvidi e tanta sincerità. Nel nostro album, Common Useless Mistakes, strizziamo sicuramente l’occhio alle cose indie anglofone che ascoltiamo oggi, dai The National ai Parquet Courts, passando per Cloud Nothings e War On Drugs.

È appena uscito il vostro nuovo singolo: il video chi lo ha girato? Come si sceglie un singolo? Questo di cosa tratta?

Il video è stato girato da Luca Mariani, talentuosissimo videomaker che ha collaborato fra le altre cose con artisti come Justice e Cesare Cremonini. La scelta è ricaduta su VCV perché per noi significa molto in quanto band: è stato il primo brano composto come Love Shower Love e ripercorre proprio la passione che ci ha portati a suonare e a formare un gruppo, rimanendo insieme anche nei momenti più difficili. Ci sembrava quindi il giusto manifesto per proporci al pubblico come band che seppur nuova ritiene di avere una propria poetica e credibilità maturate in anni di gavetta.

 

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Siete musicisti da vent’anni ormai: con chi e dove avete mosso i primi passi?

I nostri primi passi li abbiamo mossi in Brianza esattamente insieme, noi quattro. Davide e i gemelli si conoscono dalle elementari, Stefano è stato dei nostri dal liceo. Pur essendo sempre noi, abbiamo avuto diverse anime negli anni, fondando progetti che andavano dal crossover all’indie rock italiano, ma con i Love Shower Love sentiamo di essere arrivati alla quadratura del cerchio per quanto riguarda il nostro rapporto come band. 

Insieme suonate da tanto e parallelamente vi siete tutti buttati negli anni in progetti paralleli: quali pro e quali contro apporta in una band il fatto che i suoi componenti portino avanti altri gruppi/sperimentino altrove?

Ci vediamo più pro che contro. Stare in progetti paralleli ci ha fatto crescere molto, imparando cose che non avremmo potuto assimilare stando solo fra di noi. Cose che poi, tornando all’ovile, contribuiscono a portare idee ed approcci nuovi nella band, facendola ulteriormente crescere.

Marco e Claudio con gli elettronici Nails & Castles ci hanno portato a comporre anche a casa e scambiarci idee prima di entrare in sala, Stefano grazie all’esperienza nei The Twerks ci ha fatto sterzare su un approccio più punk e diretto, Davide come cantautore è potuto crescere come frontman acquistando più sicurezza sul palco e costruendo empatia col pubblico. Il contro è che dobbiamo organizzarci un po’ di più per incastrare i vari impegni!

 

CREDITS MOVIE ANGELS

© Movie Angels

 

Nonostante oggi la maggior parte di voi non risieda in Brianza, tutti ci siete cresciuti: com’è cambiato a vostro parere il panorama per gli appassionati di musica? È meglio, peggio…?

La Brianza degli anni novanta era una scena piuttosto interessante per quanto riguardava la musica alternativa, che ha visto fiorire tante piccole cose sincere e vive. Nessuna ha poi raggiunto il grande pubblico, ma siamo certi che abbia seminato molto, influenzando le band a venire. Poi purtroppo l’unico a uscire da Vimercate e fare grandi numeri è stato Emis Killa (n.d.r. ride). Oggi non sappiamo dire se sia meglio o peggio, probabilmente non siamo anagraficamente adeguati per rispondere. Notiamo però un certo spopolamento, in favore di Milano, che attrae da subito ragazzi sempre più giovani.

Nel circuito brianzolo dei più giovani e non, quali band/artisti seguite? E uscendo invece dalla provincia?

Abbiamo avuto il piacere di fare una bella data all’Area di Carugate con i Fleurs de Maladives e i Latente. Abbiamo visto dal vivo le Gogoponies, freschissime, come la divertentissima The Royal Pirate Ukulele Orchestra. I Mexican Chili Funeral Party hanno molto seguito e credibilità. Uscendo dalla provincia, citiamo i Clone Culture, band di new wave post punk che per il suo primo singolo si è affidata al produttore dei Depeche Mode.

Desideri e progetti per il futuro: con chi vi piacerebbe condividere il palco? Con chi collaborare nel prossimo disco? Su cosa state lavorando? Avete in programma qualche data? Voi invece chi andrete a vedere live?

Ci piacerebbe condividere il palco con qualche artista internazionale. Chissà, magari un’apertura a Kurt Vile & The Violators prima o poi arriverà (risata). La stessa vocazione internazionale non nascondiamo ci piacerebbe proporla per il prossimo disco, qualche nome abbiamo in mente, ma vedremo. Al momento abbiamo già pronta una buona manciata di nuovi brani che ci piacciono moltissimo e non vediamo l’ora di farli sentire. Le prossime date le faremo a luglio nel Centro Italia, suonando a Roma, Perugia e Terni, dire che non vediamo l’ora è un eufemismo. I nostri prossimi concerti che vedremo al gran completo sono Pearl Jam, War On Drugs e The National.

 

In apertura foto di Simona Belotti

Gli autori di Vorrei
Valeria Lucia Passoni
Valeria Lucia Passoni
Sagittario classe 1985, consuma dischi, divora libri e accumula biglietti di concerti, per non parlare delle tonnellate di cotone che lavora a maglia.