20141213-danza-immobile-a

In scena al Binario7 di Monza “La danza immobile” di Manuel Scorza. La regia di Corrado Accordino fra amore e rivoluzione

Amore e rivoluzione. Amore o rivoluzione. Scegliere fra uno e l’altra. Quietare la sete di passione sentimentale o la sete di giustizia sociale. Altri tempi quelli messi in scena da Corrado Accordino con “La danza immobile” dal romanzo di Manuel Scorza. Altri tempi perché da molti anni l’amore, le scelte, la rivoluzione non fanno più parte del vocabolario in uso. Non in questa parte del mondo, quanto meno.

L’amore, ne parlavamo un paio di anni fa, è una merce  fuori moda. Buona per le brutte canzoni dei festival e dei talent, messo in lavatrice a troppi gradi s’è infeltrito, difficile indossarlo. Le scelte sono un lusso a cui in pochi, pochissimi possono accedere; il resto si accontenta — come il tale della minestra e della finestra — di quel che passa il convento: 3 o 4 lavoretti a nero, il politico meno bieco, il cibo meno tossico. La rivoluzione poi, l’ultima volta che se ne è parlato è stato per qualche aggeggio digitale, l’ennesimo buono a farci sapere tutto di tutti, sempre senza capirci un cazzo.

E a che serve poi avere l’amore, la possibilità di scelta e la rivoluzione se tutto finisce in un tradimento? A che serve tutto questo sbattimento, questo travaglio, questo correre rischi, quest’altalena dell’animo se poi lei finisce nelle braccia di un altro, la scelta segue un sentiero che porta alla stessa casella finale, il tuo compagno di battaglia ti vende all’aguzzino.

 

20141213-danza-immobile

 

Non apre a grandi orizzonti “La danza immobile” e la parete a specchio della scena arriva ad essere didascalica in ciò: viviamo di riflesso, crediamo di avere delle scelte davanti e poi recitiamo un soggetto già scritto. Lampi illuminano per brevi istanti la nostra esistenza, che siano esplosioni di guerra o incontri travolgenti di passione erotica. Il resto è buio. Viviamo su palafitte circondate da un mare di fatalità.

Avevamo lasciato Accordino la scorsa stagione declamare con vigore un D’Artagnan romantico, eroico inneggiare all’impegno. Alla lotta. Lo abbiamo ritrovato prostrato (sulla scena, eh), sconfitto dal destino, dalla storia.

È forse la sua regia più convincente degli ultimi anni, a nostro modestissimo parere. Vi si riconoscono alcuni dei suoi stilemi: i tempi, i dialoghi e le traiettorie fisiche che si incrociano, si sorpassano, si sovrappongono. Vi rivediamo fotogrammi delle regie del passato: il Riccardo III con cui si aprì, di fatto, l’era della compagnia al Binario7, così come il Camus. Il primo uomo di qualche anno successivo.  Un teatro senza risposte, con tante domande. Forse proprio questo è l’aspetto che più ci ha convinti. Oggi, ancora prima delle giuste risposte, abbiamo bisogno delle domande corrette. Per provare a uscire dalla rassegnazione al tradimento degli ideali (civili o amorosi, ma davvero poi c’è tutta questa distanza?), dobbiamo ricominciare a fare domande vere, a cominciare da una vecchia di quasi 3 lustri ormai. Tradita, soffocata nel modo più osceno proprio qui, in Italia. A Genova, nel 2001 si chiedevano: un altro mondo è possibile?

 

LA DANZA IMMOBILE
da
Manuel Scorza

con
Corrado Accordino
Riccardo Buffonini
Federica Castellini

Roberta Lanave
Giancarlo Latina

regia
Corrado Accordino

scene e costumi
Maria Chiara Vitali

assistente alla regia
Monia Cacciero

aiuto regia
Valentina Paiano

produzione
La Danza Immobile/Teatro Binario 7

PRIMA NAZIONALE
spettacolo sostenuto nell'ambito del progetto
NEXT 2014 Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo

Biglietti: intero € 18, ridotto € 15 (Carta Più Feltrinelli), € 12 (under25, over65, abbonati altre stagioni e convenzionati), in abbonamento per gli allievi La Scuola Delle Arti, under18 € 6

Date spettacolo:
da giovedì 11 a sabato 13 dicembre, ore 21.00
domenica 14 dicembre, ore 16.00 e ore 21.00

La compagnia incontra il pubblico dopo la recita di venerdì 12 e la recita serale di domenica 14.
Per info e prenotazioni: tel. 039 2027002 - biglietteria@teatrobinario7.it

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.