20140906-logo

Sabato 13 Via Garibaldi si trasforma in una grande tavolata all'aperto per la festa dei 7 anni del rilancio. Ne parliamo con Mario Origo

L

uogo d'incontro e di interesse culturale, La Casa dei Popoli di Villasanta festeggia, dal pomeriggio alla sera di sabato 13 settembre, il settimo anniversario del suo rilancio, avvenuto nel 2007, con una inconsueta festa da strada. La Via Garibaldi verrà chiusa al traffico e arredata per accogliere convivio e spettacoli.

Dal 1953, anno della fondazione, La Casa Del Popolo è stato il luogo deputato alla politica. In generale i Villasantesi continuano a chiamarla "dai comunisti" o il “bar dei compagni”, anche se in verità alla fondazione la cooperativa era formata dai partiti storici della sinistra: Pci e Psi. Quando la politica era un fenomeno ad alta partecipazione popolare, questi erano formati da centinaia di iscritti e attivisti.
Abbiamo intervistato Mario Origo, presidente della cooperativa che ha in gestione gli spazi.

C'è un progetto aperto di ristrutturazione della Casa dei Popoli. Come nasce?
La gestione degli ultimi decenni ci ha consegnato un bar generalista. Con la sua atmosfera qualunque lo ha allontanato dal suo naturale e originale imprinting. Proprio a partire da questo rilievo si è compreso di dover riconferire, grazie all'intervento di ristrutturazione, un senso di adeguatezza del valore della funzione sociale. E’ una questione di Memoria del luogo e quindi delle persone che lo hanno frequentato, delle generazioni che lo hanno costruito, delle loro idee della loro cultura e del loro rapporto con la Storia.

Proponiamo un percorso creativo e allo stesso tempo selettivo

 

In cosa consiste il progetto?
Proponiamo un percorso creativo e allo stesso tempo selettivo, utile a ottenere un risultato il più condiviso e partecipato possibile. Abbiamo rilanciato l'uso culturale degli spazi. Ora vogliamo avviare anche un avvicendamento generazionale della gestione. Non abbiamo una politica culturale strutturata, tuttavia in questi sette anni abbiamo condotto una serie di iniziative culturali significative. Di volta in volta abbiamo organizzato rassegne di jazz e di spettacoli teatrali. Abbiamo proposto molte iniziative di approfondimento storico e culturale: corsi di varie tematiche, dalla storia al giardinaggio, alla saponificazione, alla fotografia, alla letteratura, al tango e altri ancora. Per tutto il periodo che va dall'autunno alla primavera abbiamo ospitato numerosi concerti. Anche qui offrendo un'ampia passerella di generi musicali. Tutto il lavoro è basato sull'attività di volontariato. Per questa ragione siamo coscienti dei nostri limiti e tuttavia possiamo dire di essere una comunità importante per la vita culturale di Villasanta.

 

20140906-2

 La Casa dei Popoli - foto di Pino Timpani

Per quale ragione avete modificato al plurale il nome di Casa del Popolo?
Per sottolineare la caratterizzazione alla pluralità e alla valorizzazione delle differenze: popoli non inteso solo come etnia, ma come differenze di aspirazioni, propensioni e formazione presenti nel nostro tessuto sociale e culturale. Le nostre attività non sono limitate al perimetro comunale, ma anzi sono fonte di richiami e di scambi sul livello sovra locale del territorio. Abbiamo quindi il piacere di accogliere chiunque sia intenzionato a inserirsi e a contribuire. A questo scopo durante la festa del 13 settembre sarà creato un contesto di accoglienza, dove verrà contestualizzata la fondazione di una comunità di volontariato più vasta.

Debba essere accogliente e intima come un soggiorno

 

Anche la modifica dell'aspetto e dell'arredo del bar si inserisce in questa valenza?
Si. Nel 2007 il reistyling è stato affidato all'architetto Vittorio Cazzaniga. Ispirato da concetti identitari, ha progettato alcune soluzioni originali, tra cui la grande apertura sulla strada e la tonalità dei colori che richiamano istintivamente al passato politico del luogo. L’altra opportunità proposta dal tema è che il locale debba tornare ad essere una Casa per tutte le genti del centro sinistra e non solo. Debba essere accogliente e intima come un soggiorno. Un soggiorno per tutti. Da queste riflessioni nasce l’intuizione progettuale di inserire nel nuovo locale le foto di famiglia. Riproporle appese alle pareti del bar come icone che rappresentano un punto di vista sulla storia. Il nostro punto di vista. Possono essere fotografie, locandine di film o di spettacoli teatrali, pagine di giornali, copertine di Lp, poesie o libri, oggetti d’uso comune o opere d’arte quali pitture o sculture o altro ancora, anche semplici suggerimenti o cose da ricercare per altri canali. Chiediamo a tutti di partecipare facendoci pervenire tutto ciò che è ritenuto utile e significativo e che può rappresentare il carattere e il ruolo che ha avuto e che vorrà avere la Casa del Popolo. Gli elementi selezionati costituiscono una quadreria appesa alle pareti del locale. Sarà comunque in futuro sempre aggiornabile, sostituendone i pezzi. Questo renderà accogliente e intensa l’atmosfera del bar, ridefinendo un carattere che non lascerà dubbi in merito alla storia dei padroni di casa, ma che avrà, come è nostra tradizione, una logica inclusiva e non esclusiva.

A Montreal è stato fondato un locale, La Casa del Popolo, su ispirazione alla cultura italiana. La Casa dei Popoli è qualcosa in più di un locale?
Si. In questo luogo ci vengo fin da bambino, da quando mi portava mio padre, peraltro presente in una delle foto storiche delle Casa del Popolo. C'è dunque un elemento identitario forte, ma anche la dimostrazione di quanto il lavoro collettivo, specie quello volontario, quando è coinvolgente è altamente socializzante. Il progetto di riqualificazione della Casa del Popolo, del bar ma non solo, ci ha posto da subito una questione ineludibile e delicata: la questione dell'identità del tema. Chiamiamola altrimenti carattere, atmosfera, dna o altro ancora, ma si pone l’opportunità di riflettere su una storia e una tradizione che ci sembra importante. Vogliamo che questa sia l’occasione per riappropriarsi della Casa del Popolo.

20140906-casadeipopoli1

La Casa del Popolo di Villasanta tanti anni fa

In Passato la Rivista Vorrei ha collaborato con la Casa dei Popoli con due iniziative: un tributo allo scrittore inglese James Ballard e allo scrittore americano Philip Dick.

La scheda del progetto

La Casa dei Popoli: un progetto in divenire

Era Domenica 7 ottobre del 1953 quando si inaugurò la Casa del popolo di Villasanta.
I giornali che ne diedero notizia la commentarono così:

frutto dello sforzo tenace e metodico di quei compagni che nulla hanno trascurato per realizzare il sogno dei lavoratori villasantesi............L’edificio, che ospiterà nei suoi due piani le sedi dei partiti comunista e socialista, la Camera del Lavoro e che è anche confortato da una Biblioteca di ben 1300 volumi, nonché di un grande bar con bigliardo, si presenta appunto come il degno centro delle attività politiche, culturali e ricreative della parte più sana e più attiva della popolazione “.

Anche a Villasanta nasceva una struttura che nell’impostazione e nelle finalità si inseriva nel movimento che ha visto nascere in tutta Europa, a cavallo tra il 19° e 20° secolo strutture che esprimevano la necessità di auto rappresentazione e auto identificazione della classe operaia, di consolidamento della propria presenza fisica nel panorama urbano e di sviluppo della solidarietà e mutualità proprie delle correnti socialiste e riformiste di fine ottocento.
Movimento che in Italia si è manifestato attraverso la creazione, dopo il periodo fascista, dei circoli cooperativi, delle case del popolo e delle cooperative di consumo come elemento diffuso e articolato di presenza politica sul territorio.

Le tappe e gli obbiettivi del progetto

 

riconferire, attraverso un intervento di ristrutturazione complessivo, un senso di adeguatezza che ne esprima, aggiornandolo il valore della funzione sociale tradizionalmente assegnata e svolta.

Far diventare la CASA DEI POPOLI un ambito in grado di intercettare l’interesse e l’attenzione, delle nuove generazioni e di quella parte consapevole della cittadinanza, che da tempo lo considerano o un semplice bar “ generalista “, povero di caratterizzazione e richiamo, oppure il luogo chiuso della politica. (distante e inarrivabile)

Interpretare il senso di rinnovamento e allargamento che animano i processi politici e le ricomposizioni che sono in atto nell’area socio politica che da sempre fa riferimento a questo luogo.

Riconfermare e ridefinire il ruolo, da sempre svolto di “contenitore / promotore “ di esperienze diverse attribuendo nuova agibilità agli spazi e maggiore permeabilità a esperienze e contributi diversi e plurali.

Sperimentare nuove aggregazioni come un laboratorio di cittadinanza, di partecipazione e di servizio

Ricomporre la separazione, di senso, ruolo e immagine, che si è determinata nel tempo e in virtù dei cambiamenti sociali e generazionali, tra il bar inteso come esercizio pubblico con finalità esclusivamente commerciale, generalista e qualunque; e il resto della struttura, in cui ha prevalso, anche per ragioni oggettive, un uso “ quasi privatistico “ e collaterale alla politica. Ciò ha generato un complessivo sottoutilizzo della struttura e una più generale perdita di senso e di incidenza sociale, soprattutto in relazione al ruolo di servizio alla comunità villasantese svolto in altri periodi storici.

Individuare e mobilitare quindi le risorse, di materiali e di idee, necessarie al rilancio auspicato intorno ad un progetto convincente ed in grado di auto sostenersi anche economicamente nel tempo.

La Casa dei Popoli: nel nome lo spirito di una scelta

Che vuole rappresentare:

La riaffermazione, attraverso il forte richiamo che la denominazione suggerisce, dell’insieme valoriale che è parte integrante della storia e della tradizione che ne è radicata.

Il superamento di una componente monoculturale di derivazione storica che tuttora, nell’immaginario più o meno collettivo, è ancora presente.

Ia sottolineatura della caratterizzazione alla pluralità e alla valorizzazione delle differenze: popoli non inteso solo come etnia ma come differenze di aspirazioni, propensioni e formazione presenti nel nostro tessuto sociale e culturale.

Una partita da giocare, un impegno che vogliamo affrontare con lo stesso entusiasmo, coraggio e spirito di innovazione che hanno animato chi ,la casa del popolo, ha costruito per davvero, dal niente.

Ci sembra questo il modo migliore per custodire la nostra storia e la nostra cultura

Noi sentiamo l’obbligo di ripartire da loro per lanciare una sfida al futuro affinché anche le nuove generazioni possano avere il privilegio di avere uno spazio, così come lo abbiamo avuto noi, in cui dar corpo alle loro idee e alla loro creatività, al desiderio di conoscere, di rendersi utili, di partecipare.

 

20140906-festa

 Programma della festa

La via Garibaldi sarà il teatro di questa edizione
musica, teatro di strada, specialità culinarie, giochi per bambini, le bancarelle delle associazioni saranno gli ingredienti della festa.

Da gustare
lasagne al forno
pasta con crema di fave


parmigiana di melanzane
goulash alla birra [con riso pilaf]
trippale zuppe inglesi

Da vedere
i giochi proposti dall'associazione genitori
le bancarelle delle associazioni villasantesi

Le presenze artistiche
verso le 18,30
Knk
Knk Project nasce nel 2002 dall’incontro della cantautrice chiara e l’eclettico musicista cupo.
Parole e melodie si fondono fin da subito alla ricerca di un’armonia che permette alle canzoni di vivere e vibrare indipendentemente dal loro vestito sonoro.
L’intreccio di melodie pop, suoni acustici e atmosfere elettroniche danno un colore unico al progetto, che si sta aprendo nuove strade verso la scena alternativa europea.
Un set acustico in cui verranno proposti brani originali con anticipazioni del loro nuovo lavoro discografico in fase di realizzazione con il contributo di altri musicisti e Dina Band.
Kiara ( voce )
Kupo ( chitarra acustica e elettrica)verso le 20,40


Sirqus Circo Tascabile
cacciato malamente dal grande circo a causa della sua insaziabile pigrizia, Gemy si ritrova costretto a sbarcare il lunario presentando i propri numeri per strada. In mancanza di personale qualificato, adesca spettatori che lo aiutino a lanciare lo spettacolo.
Mimo, funambolismo, acrobatica e fuoco incorniciano la danza grottesca di un clown che…ha fame!!

Circo Tresoldi
Circotresoldi è uno spettacolo insolito, di poche parole ma tanta azione e (tante) musiche di origini diverse e lontane tra loro. Lo spettacolo è mosso da ritmi incalzanti, gesti convulsi e oggetti volanti fuori controllo.
Inversioni di polarità suggeriscono punti di vista differenti e punti d'appoggio incerti danno valore a gesti altrimenti banali. Oggetti ordinari rivelano delle utilità inverosimili. Si tratta di uno spettacolo muto, non facile da descrivere a parole. Giocoleria, verticali ed equilibrio su corda molle sono gli elementi tecnici.
Originalità, creatività, ritmo e movimento gli ingredienti della sua poesia. Lo spettacolo si basa su linguaggi universali come la musica e la gestualità.

verso le 21.40, il gran finale
The Blues Noise Band animano la
Blues Brothers NightL'unica band tributo ai Blues Brothers ufficiale italiana riconosciuta Warner Music Italy.
La prima formazione nasce nel Settembre del 2010,dopo svariati live e cambiamenti di formazione,si arriva al passo decisivo nella storia della band:il riconoscimento Warner Music Italy come tributo ufficiale italiano.
L'attuale formazione di questo tributo è caratterizzata da una giovane e trainante sezione ritmica appoggiata da una fenomenale sezione fiati composta da veterani del rhythm'n' blues.
Graziano Rigamonti (Voce)
Ernesto Marzi (Armonica e Voce)
Luca Galimberti (Chitarra)
Nicoló Mariani (Basso Elettrico/Contrabbasso)
Nicolò Novati (Tastiera)
Alex Cannella (Batteria)
David Ambrosioni (Sax Alto)
Renato Matarrese (Sax Tenore)
Francesco Manzoni (Tromba)

 

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.