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Un progetto partecipato per la crescita
economica, sociale e culturale del territorio


Grazie a Goowill e alla Provincia di Monza e Brianza, possiamo presentarvi il documento di presentazione del Progetto per il Distretto culturale evoluto di Monza e Brianza.

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Pier Luigi Sacco al convegno Cultura e Impresa, Monza 21 settembre 2009

Il promotore

Fondazione Cariplo è promotore del bando "I distretti culturali volano economico per il territorio", pubblicato nel 2007 per la realizzazione di studi di fattibilità operativa sui distretti culturali nella Lombardia. A dicembre dello stesso anno, sono stati approvati 9 progetti, tra i quali quello della Provincia di Milano - Assessorato per l’attuazione della Provincia di Monza e Brianza.

Obiettivo della Fondazione Cariplo

L’obiettivo che la Fondazione Cariplo intende perseguire all’interno del progetto dei distretti culturali è la creazione delle condizioni per uno sviluppo economico-territoriale, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale in connessione con le altre filiere.

 

Cultura e innovazione in Europa

Nel 2000, il Consiglio Europeo di Lisbona ha individuato nella società basata sulla conoscenza e in un maggiore investimento nella ricerca, nella creatività e nella cultura i fondamenti della strategia di sviluppo dell’Unione Europea. Il Rapporto Jan Figel, elaborato nel 2006 dalla Commissione Europea, analizza la dimensione dei mercati culturali e creativi in Europa. Ne emerge che la cultura svolge un ruolo determinante per la crescita, la competitività, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, l’occupazione, la coesione sociale e la diffusione di valori condivisi. Il rapporto europeo si spinge oltre, rilevando risultati economici superiori a quelli, ad esempio, dei mercati automobilistici e dell’ICT. Il turnover del settore culturale e creativo ha, infatti, raggiunto 654 miliardi di euro, contribuendo al PIL europeo per una percentuale pari a 2,6%, e la crescita del settore è maggiore del 12,3% rispetto alla crescita generale dell’economia europea, con un coinvolgimento di 5,8 milioni di persone (il 3,1% del totale della popolazione occupata).

In linea con la Strategia di Lisbona e alla luce di quanto emerso nel Rapporto Figel, la Commissione Europea proclama il 2009Anno europeo della creatività e dell'innovazione”, incoraggiando la realizzazione di attività dirette a promuovere ambienti favorevoli alla creatività e all’innovazione e a fare di tali questioni una priorità politica di lunga durata.

In Italia è di prossima pubblicazione il Libro Bianco sulla creatività italiana, redatto dalla commissione di studio “Creatività e Produzione di Cultura in Italia”, incaricata nel 2007 dal Ministro Francesco Rutelli. La commissione mostra quanto la creatività conta nel sistema artistico-culturale, scientifico e, non ultimo, economico del nostro Paese.

 

Il progetto

In linea con gli obiettivi espressi dall’Unione Europa, la nuova Provincia di Monza e Brianza individua nella conoscenza, nella cultura e nell’identità i nuovi asset strategici per favorire l’innovazione, la creatività e la qualità sociale del territorio e per valorizzarne il posizionamento.

Nell’importante fase di definizione dei propri confini, essa identifica nel distretto culturale evoluto il modello su cui costruire il suo sviluppo, affidando alla cultura un ruolo strategico e trasversale rispetto alla dimensione sociale ed economica e impegnando in un percorso comune le forze sociali e culturali, imprenditoriali e formative presenti sul territorio.

 

Il distretto culturale evoluto

E’ un modello di pianificazione strategica che identifica nella cultura la piattaforma di sviluppo territoriale e il punto di inizio della filiera di produzione del valore.

La cultura, la ricerca e la formazione e i settori produttivi del territorio sono così ripensati per operare in sinergia all’interno di un sistema integrato di obiettivi strategici, di attori e strutture.

 

Il gruppo di lavoro

La futura Provincia di Monza e Brianza si avvale della direzione scientifica di Pier Luigi Sacco, direttore scientifico di goodwill e professore di economia della cultura presso l’Università IUAV di Venezia, e della consulenza di Fondazione Eni Enrico Mattei, goodwill e Studio Carlini e Moioli.

 

Un percorso di sviluppo partecipato

Il progetto approfondisce la dimensione culturale, economica, sociale e ambientale della nuova Provincia e alla fotografia del contesto di riferimento affianca una verifica sul campo, per determinare i bisogni a cui far fronte e gli obiettivi strategici da perseguire.

Coinvolgendo tutte le componenti del tessuto sociale, dalle istituzioni pubbliche alle università, dalle imprese ai cittadini e al mondo associativo, si realizzano interviste, focus group e presentazioni e si individuano referenti e ambasciatori del progetto nei Comuni della nuova Provincia, con l’obiettivo di sensibilizzare il territorio rispetto alle tematiche sulle quali si basa il progetto e di condividere, fin da ora, premesse e prospettive di sviluppo.

Attivando un confronto continuativo sugli obiettivi strategici e sulla costruzione del distretto, il progetto crea, così, le condizioni per lo sviluppo economico-territoriale, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale in connessione con le altre filiere economiche.

 

Le fasi del progetto

Lo studio di fattibilità, elaborato per la costituzione del distretto culturale evoluto, si articola nell’analisi interna, funzionale alla rilevazione dei punti di forza e di debolezza del territorio, nell’analisi esterna, che si pone l’obiettivo di individuare esperienze di eccellenza e di attivare collaborazioni a livello nazionale e internazionale, e nella strategia. Quest’ultima definisce il rafforzamento dell’identità locale e la creazione di un sistema in grado di valorizzare le potenzialità di tutti i Comuni, l’individuazione degli interventi sul patrimonio architettonico e culturale, l’implementazione e la valorizzazione delle reti già attive nella Provincia, la costruzione di filiere capaci di ottimizzare le sinergie tra formazione, centri di ricerca e tessuto economico. Lo studio di fattibilità, oltre a definire gli interventi funzionali alla nascita e allo sviluppo del distretto, ne determina la struttura di governo, il piano di gestione e la sostenibilità economico-finanziaria di lungo periodo, il piano di comunicazione.

 

Le linee strategiche

Le linee strategiche, che rappresentano i grandi indirizzi del progetto, sono:

  1. cultura, intesa nei suoi aspetti di conservazione, fruizione e produzione

  2. riconversione innovativa

  3. formazione e ricerca

  4. identità del territorio della nuova Provincia

In riferimento a tali indirizzi, viene individuato un progetto/azione trasversale ad esse e, per ciascuna linea, vengono identificati uno o più progetti/azioni tattiche, con l’obiettivo di ottimizzare quanto già realizzato sul territorio e di coglierne le opportunità, proponendo nuove iniziative.

Gli obiettivi strategici, comuni all’intero il progetto, sono:

  • il rafforzamento dell’identità della Provincia,

  • la valorizzazione del patrimonio culturale locale e l’innovazione del processo di conservazione del patrimonio stesso,

  • l’incremento del capitale umano e sociale e la formazione continua di capacità,

  • la riconversione innovativa del tessuto produttivo,

  • la creazione di network e l’attivazione di collaborazioni a livello locale, nazionale e internazionale,

  • la sostenibilità politica, economica, culturale e sociale dell’intero processo.

I settori culturali e creativi e, più in generale, gli ambiti su cui si articola la strategia del progetto del distretto culturale sono: arti performative, design, high-tech, paesaggio.

 

Il sistema di governance del progetto

La gestione del progetto viene affidata ad una associazione costituita dalla Provincia di Monza e Brianza e partecipata dai Comuni e da altri soggetti, che forniscono competenze, sostegno economico-finanziario, consenso istituzionale.

Tale modello si deve caratterizzare per:

  • ampia partecipazione delle componenti del territorio, pubbliche e private, profit e non profit

  • responsabilizzazione dei soggetti coinvolti

  • sostenibilità della struttura e delle attività da essa svolte, attraverso contributi economico-finanziari, conferimento di know how e competenze, progettazione europea, attività di consulenza, ecc.

  • struttura organizzativa snella

  • capacità gestionali e di coordinamento strategico

  • capacità erogative, in base alle necessità di specifici progetti pilota

  • modalità partecipative e operative trasparenti

  • modalità di monitoraggio e valutazione delle azioni sviluppate e dei progetti realizzati

L’associazione non nasce per aggiungersi e sovrapporsi agli enti di sviluppo territoriale già presenti, ma per convogliare le energie di tutti i soggetti coinvolti verso la concretizzazione dei suddetti obiettivi e dei progetti proposti, per coordinarne il lavoro e stimolare la formazione delle competenze necessarie per il suo sviluppo, per assicurare la sostenibilità del percorso e per assicurarne la durata nel tempo.