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Libri. Martedi’ 11 Febbraio 2014, ore 21.Libreria novantadue, primo piano, sala Sciame – via Gilera 110, Arcore (MB).

Riceviamo e pubblichiamo

Alla parola utopia siamo soliti associare significati positivi: sogni, desideri, speranze in un modo migliore. Ma a volte le utopie producono effetti imprevedibili, se non catastrofici. In tempi recenti questo rischio è stato evocato soprattutto da destra, per esorcizzare il ritorno dell’indomabile spettro del comunismo. Ma altre sono le «utopie letali» con cui polemizza questo libro: si tratta di quelle di una sinistra «movimentista» che – abbandonata la via dell’antagonismo di classe – ha sostituito le velleità rivoluzionarie con il sogno di un crollo indolore del capitalismo, provocato da improbabili mutazioni della psicologia individuale, lunghe marce dei diritti, terze vie «oltre il pubblico e il privato», ecc. Un racconto che usa una neolingua in cui regna il prefisso post – postmoderno, postfordista, postmateriale, postideologico, ecc. – e che rispecchia quegli stessi valori liberali che dice di combattere.

CARLO FORMENTI, giornalista, scrittore, ricercatore universitario e militante della sinistra radicale, è autore di numerosi saggi su temi politici ed economici, fra i quali Fine del valore d’uso (1980), Incantati dalla Rete (2000), Mercanti di futuro (2002), Cybersoviet (2008) e Felici e sfruttati (2011).

Martedi’ 11 Febbraio 2014,ore 21.

c/o libreria novantadue,
primo piano, sala Sciame – via Gilera 110, Arcore (MB).
Scarica la locandina —->   Locandina incontro con Carlo Formenti
L’ingresso e’ libero

Formenti Utopie Letali

Alla parola utopia siamo soliti associare significati positivi: sogni, desideri, speranze in un modo migliore. Ma a volte le utopie producono effetti imprevedibili, se non catastrofici. In tempi recenti questo rischio è stato evocato soprattutto da destra, per esorcizzare il ritorno dell’indomabile spettro del comunismo. Ma altre sono le «utopie letali» con cui polemizza questo libro: si tratta di quelle di una sinistra «movimentista» che – abbandonata la via dell’antagonismo di classe – ha sostituito le velleità rivoluzionarie con il sogno di un crollo indolore del capitalismo, provocato da improbabili mutazioni della psicologia individuale, lunghe marce dei diritti, terze vie «oltre il pubblico e il privato», ecc. Un racconto che usa una neolingua in cui regna il prefisso post – postmoderno, postfordista, postmateriale, postideologico, ecc. – e che rispecchia quegli stessi valori liberali che dice di combattere.

CARLO FORMENTI, giornalista, scrittore, ricercatore universitario e militante della sinistra radicale, è autore di numerosi saggi su temi politici ed economici, fra i quali Fine del valore d’uso (1980), Incantati dalla Rete (2000), Mercanti di futuro (2002), Cybersoviet (2008) e Felici e sfruttati (2011).