20121116 Amore SocialNetwork

Dossier: L'amore (di questi tempi). I social network, tra esibizionismo e banalizzazione dei sentimenti. Creare relazioni con meno "dispendio" in tempo di crisi.

 

C

hi ha superato gli anta come me, ricorda bene i tempi delle cabine telefoniche, quando con le tasche piene di gettoni si andava alla ricerca di una cabina libera e discreta per parlare con la propria amata.

E le lunghe telefonate da casa con le strigliate dei nostri genitori? Poi arrivarono i telefonini e le chiamate dalla cabina si trasformarono in sms e indecifrabili tat, tvb, tvtb

La posta elettronica aggiunse le fotografie e i documenti. E infine arrivarono i social network: Myspace, Facebook, Netlog… Da allora, il web, la rete, i social media hanno portato alla luce nuove concezioni e tipologia della definizione di amicizia e di amore, allargandone il significato e per certi versi snaturandoli.

I social networks, fanno risaltare la superficialità di una società basata sempre di più sulle quantità, piuttosto che sulla qualità, ponendo come obiettivo il mero, massiccio collegamento con le persone, in un’unica, grande rete mondiale. Stiamo parlando di un fenomeno totale, cioè tanto imponente e ricco di implicazioni, da indurre modificazioni spesso radicali alla società e agli stili di vita sociale, specie per quanto riguarda i modi di vivere le relazioni umane, includendo il complesso universo dei sentimenti. Già, i sentimenti…

Più informale,  più superficiale e meno impegnativo, cercare l’anima gemella sul social network è diventato molto facile, basta il nome e il cognome di una persona appena conosciuta e desiderata. Si tratta poi di vedere le affinità sui rispettivi profili (foto, gusti musicali, tendenze politiche, hobby...) e il gioco è fatto. Bisogna inoltre non dimenticare che chi frequenta i social media ha una naturale predisposizione alla socializzazione e quindi le possibilità di contattare positivamente una nuova fiamma sono alte. Il social network si può definire come un prolungamento della propria persona: quello che succede al di là dello schermo diviene un prolungamento della propria vita, inclusa quella affettiva.

Proprio la comodità del contatto a distanza, poco impegnativo e disponibile ogni volta che se ne senta l’esigenza, ha diffuso l’uso di questi strumenti, in una società dove anche la vita privata subisce l’ansia della fretta, dove il tempo da dedicare all’amicizia reale, alle normali relazioni sociali, viene concepito come una perdita; si può stare comodamente seduti a casa propria e risparmiare altro tempo da dedicare ad altre attività.

Ma è falsa l’intimità che si crea in queste relazioni cosi superficiali, difatti vengono azzerate tutte le barriere che avremmo con un rapporto reale, rendendoci più sicuri di noi; dietro lo schermo puoi essere e diventare chi vuoi, puoi trasformarti in un personaggio, diventare un mito, giocare con la fantasia.

Questa falsa sicurezza, questa falsa intimità, ha come risultato lo spreco e l’abuso degli aggettivi, dei verbi e dei sostantivi legati al tema dell’amore e dei sentimenti in genere: troppo sfruttate le frasi come “ti amo”, “ti voglio bene”, “amore mio”, “ sei meravigliosa”, “anima mia”, vengono spesso utilizzate impropriamente, inopportunamente, superficialmente. Ormai è di uso comune confondere e sostituire il significato dell’amore con l'affetto, che pure la lingua italiana distingue superbamente con almeno dieci definizioni.

Parole dal significato profondo come amare, desiderare, gioire, godere, dolce, appassionato, bellissima, meravigliosa, tenero, immenso, forte e tante altre perdono la loro magia, si confondono, si perdono, si spezzano tra mille lettere, tra immagini, disegni e colori sparsi qua e la. Parole bellissime buttate, gettate via come inutili accessori, come panni sporchi.

Niccolò Ugo Foscolo  (1778 - 1827) che amava trascorrere le sue vacanze in Brianza (ad Erba) scrisse, tratto dalla poesia “Perché Taccia”:

“E narro come i grandi occhi ridenti
arsero d'immortal raggio il mio core,
come la rosea bocca, e i rilucenti            
odorati capelli, ed il candore
delle divine membra, e i cari accenti
m'insegnarono alfin pianger d'amore”

Occhi, veri per scrutare l’anima, bocca vera da baciare, capelli veri da odorare, pelle morbida da accarezzare, calde lacrime d’amore.

Modigliani, il grande pittore e scultore livornese spesso dipingeva il viso senza occhi, vuoti; diceva che avrebbe raffigurato gli occhi di una persona, solo quando sarebbe stato capace di leggergli nell'anima.

Oltre che sporcare belle parole si aggiunge anche l’utilizzo dei social network come nuove soluzioni alla mercificazione dell’amore, mortificandone e annientandone il valore: non è infatti una sorpresa scoprire che buona parte dei contatti con persone che utilizzano il social network a sfondo erotico se non con una vera e propria rete di prostituzione, come le escort, siano reperibili facilmente sul web.

Un fenomeno che, sommato ai siti internet oramai consolidati e specializzati per gli incontri online (social dating) come Meetic e Badoo, generano un enorme business, con fatturati per centinaia di milioni di euro.

C’è però del buono nelle relazioni virtuali: tutte quelle persone timide e insicure hanno l’opportunità di relazionarsi con l’altro sesso senza esporsi direttamente, possono finalmente mostrare le proprie qualità con più disinvoltura. La crisi economica, il cancro del precariato, trova nell’utilizzo dei social network, la possibilità di conoscere persone senza i pesi economici dovuti che normalmente si devono sostenere nelle prime fasi di approccio (gite, pranzi, cene..) praticamente in modo gratuito.

Insomma, l’amore virtuale, ai tempi del social network si trasforma in un gran pout pourri, dove tutto può essere gradevole e profumato, oppure avere un sentore guasto e malato.