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Il segretario Sala risponde al Giornale di Monza che nei giorni scorsi aveva avanzato perplessità
sul ruolo degli uomini di Bersani in Consiglio comunale

Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni si è aperto su un giornale della città, una “strana e strumentale gara” su chi farebbe più o meno opposizione in Consiglio Comunale e in città. Il palese tentativo è anche quello di cercare di dividere le forze politiche di minoranza, alla vigilia di un appuntamento così importante come il futuro della città legato alla proposta di variante del Pgt.

Due, in particolare i fatti che hanno funzionato da pretesto e amplificazione a questo strumentale tentativo: il Contratto di Quartiere del Cantalupo e il P.L. di Via della Blandoria.

Riguardo all’essere opposizione da parte del Pd:

è bene ricordare che in questi tre anni il nostro Gruppo Consigliare in aula e il partito in città, hanno svolto un ruolo rigoroso di opposizione alle principali scelte fatte dall’attuale Amministrazione Comunale e l’hanno fatto, con rare e legittime eccezioni, in piena sintonia con le altre forze politiche di minoranza.


è bene ricordare che questa opposizione rigorosa e severa in Consiglio è stata sempre sostenuta dal partito con forti mobilitazioni nelle piazze e nei quartieri di Monza. Basta ricordare questa estate l’iniziativa “A tre anni della Giunta Mariani” e la nostra presenza costante in rapporto ai comitati nati sulla privatizzazione della Villa Reale e sui devastanti interventi edilizi voluti da Mariani (Via Valsugana, Via Montebianco,Via Magenta)

Detto questo il Pd a Monza, così come a livello nazionale è nato come una opposizione che assume a sé una “cultura” di governo.

Una opposizione cioè che accompagna i suoi no a proposte e progetti.

Una opposizione che a volte, pur in presenza di scelte non condivise, anziché curare il proprio piccolo tornaconto elettorale, si fa carico di affrontare i problemi dei cittadini e cerca di proporre e definire soluzioni possibili.

A volte, meglio dire quasi sempre con questa Giunta,, questo non è stato possibile per le pregiudiziali e rigidità dell’ Amministrazione stessa

Nei due casi citati: Cantalupo-Blandoria le proposte del Gruppo stanno invece permettendo di “ridurre il danno” delle scelte di questa Giunta tenendo conto, per quanto possibile, dei problemi reali delle persone.

Due casi, che hanno messo a dura prova la capacità di sapere tenere assieme necessità dell’abitare sociale con quella della tutela ambientale.

In tutti e due casi il nostro Gruppo, ha cercato di trovare il suo punto di equilibrio tra questione sociale e ambientale.

Al Cantalupo ponendo come pregiudiziale al nostro consenso per la richiesta regionale dei finanziamenti, l’utilizzo di una sola area libera delle due disponibili (una delle quali già prevista nell’attuale pgt) e permettendo la possibilità di ristrutturare radicalmente i vecchi e cadenti edifici e di introdurre nuova edilizia sociale, in particolare per giovani coppie e famiglie a basso reddito.

In Via della Blandoria, con un lavoro in stretto collegamento con il Comitato dei cittadini (che ha riconosciuto positivamente questo nostro contributo ), si è andati a ridurre le volumetrie di edificazione. E’ stato il Pd che ha proposto soluzioni viabilistiche indispensabili, per una minima vivibilità di quella zona del quartiere, anche qui a favore di edilizia convenzionata.

Il Pd è per una opposizione “responsabile”, intesa come forza capace di assumersi la responsabilità di proporre, condividere e gestire la soluzione dei problemi che si presentano.

Per questo abbiamo condiviso e sostenuto il lavoro del capogruppo e del gruppo consigliare in queste delicate e complesse vicende.

Sono sicuro che si è voluto creare un gran “polverone”, per una differenza più tattica (chi ha votato a favore come noi come Sel e chi si è astenuto come Città persone) che ha però visto una sostanziale comunanza riguardo all’individuazione delle criticità ed alla condivisione degli ordini del giorno proposti. (votati anche da Città Persone)

Infine una riflessione per il futuro. Il dibattito interno al Pd (non quello sui giornali che abbiamo sempre stigmatizzato) ed esterno con le altre forze politiche sarà sempre il benvenuto, dall’altra però non intendiamo accettare “lezioni di opposizione” quando il Pd di Monza è da quando è nato che testimonia questa sua rigorosa opposizione in centro, nei quartieri e attraverso i media.

Crediamo invece, che dopo l’importante e positiva esperienza di governo della città del 2002 e se vogliamo, come noi vogliamo, predisporci a riprendere quel governo nel 2012, dobbiamo essere capaci ogni giorno nell’aula consigliare e nelle piazze, di essere forza sì di opposizione ma con una cultura di soluzione dei problemi della città e dei cittadini che ci renda credibili e coerenti agli occhi dell’elettorato monzese.

Marco Sala

Segretario Pd di Monza