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I ragazzi del centro sociale monzese ci scrivono e dichiarano di voler «Sottrarre al degrado il cinema abbandonato e restituirlo alla cittadinanza»

Riceviamo e pubblichiamo

Siamo tornati. A un anno esatto dall’ultima iniziativa nella ex fabbrica tessile di via Boccaccio 6, ci impegniamo in un nuovo ambizioso progetto: far tornare in vita un cinema abbandonato da anni. Puntiamo in alto, perché abbiamo visto che non è cambiato nulla di ciò che ci ha spinto otto anni fa a intraprendere il nostro percorso politico: continuano a mancare luoghi di aggregazione liberi dalle logiche del profitto, dove coltivare progetti sociali e culturali in autonomia e autogestione. Il Sindaco di Monza e i suoi Assessori si preoccupano di fare iniziative plateali, propongono ronde padane e istallano nuove telecamere, ma chi ci guadagna sono sempre solo loro: loro, che offrono appalti alle società che si occupano di videosorveglianza; loro, che vogliono prelevare dai bilanci pubblici i soldi per pagare le ronde ai loro militanti. E di progetti sociali concreti per i cittadini, non se ne vedono. Dove sono i fantomatici piani di cui da anni parla l’Assessore Sassoli per l’Ex Macello? Che fine hanno fatto questi lavori che sono sempre in procinto di partire sull’area, ma che nessuno ha mai visto iniziare? Chiacchere, chiacchere, chiacchere elettorali.

Occupiamo il Cinema Apollo non per farlo diventare nostro né per lucrare: vogliamo restituire questo stabile alla città, trasformandolo in uno spazio pubblico. Il lavoro che investiremo in questo spazio sarà gratuito, volontario, e lo facciamo perché crediamo in questo progetto. Vogliamo fin da subito interagire positivamente con il quartiere, proponendo iniziative a basso impatto sonoro, facendo vivere lo spazio soprattutto durante il giorno, aprendolo ai nostri vicini.

L’Apollo lo conosciamo bene: quest’anno a marzo abbiamo sollevato il problema dei cinema abbandonati a Monza, abbiamo proposto una petizione per recuperare questi spazi, e per qualche settimana i giornali locali ne hanno parlato. Qualche politico ha fatto la sua promessa, per farsi vedere, e poi non se n’è saputo più nulla.

Il Cinema Apollo ha chiuso nel 2004, condividendo la stessa sorte di altre sale cinematografiche monzesi, tra cui il Centrale, l’Astra, il Maestoso. Lo stabile è stato venduto a una proprietà che non è riuscita a guadagnarci nulla, e che lo ha rimesso in vendita. Sono ormai 5 anni che l’area è bloccata, e non si vedono prospettive di recupero. La storia dell’Apollo, uno spazio nato per promuovere cultura e lasciato marcire per anni quando decine di associazioni richiedono spazi per iniziative sociali e culturali, è lo specchio della situazione culturale monzese. La nostra città si sta lentamente trasformando in un dormitorio, sotto i colpi delle ordinanze contro i locali (veri e propri coprifuoco) e nel clima di criminalizzazione delle forme di aggregazione spontanea.

Un filmato profetico pubblicato a marzo su YouTube



LA NOSTRA PROPOSTA È CHIARA: RIDARE VITA AL VECCHIO CINEMA APOLLO, RIAPRIRLO AL PUBBLICO FACENDOLO DIVENTARE UN POLO CULTURALE E SOCIALE PER TUTTA LA BRIANZA.

In tanti altri paesi esistono leggi che valorizzano e legittimano l’utilizzo di spazi abbandonati per attività sociali: in Italia (dove la legge è scritta ad hoc per gli speculatori edilizi) siamo lontani anni luce da una prospettiva simile. Tuttavia, ci impegneremo subito a trattare con la proprietà dello stabile, affinché comprenda la natura del nostro progetto, e possa assecondarne lo sviluppo.

Siamo alla nostra sesta occupazione, e negli ultimi anni abbiamo sollevato più volte questioni riguardanti gli spazi abbandonati della città: non siamo stati cacciati solo da via Boccaccio 6, ma anche da via Doninzetti, da via Arnaldo da Brescia, dall’Ex Macello. Sono tutti stabili abbandonati da decenni, nei quali abbiamo proposto di aprire spazi pubblici. Ogni volta siamo stati sgomberati con la scusa: “tra poco inizieranno i lavori”. Ogni volta questa promessa è stata puntualmente smentita: tutti gli stabili che abbiamo toccato sono ancora fermi, abbandonati, vuoti.

Monza e la Brianza non possono perdere questa occasione di recepire le potenzialità connesse allo sviluppo di uno spazio di questo tipo, che sarebbe un punto di riferimento per le tantissime realtà artistiche locali (e non) che faticano a trovare spazi in cui si promuova cultura.

Per questo motivo vi invitiamo fin da subito alle iniziative in programma, seguendo gli sviluppi di questo nostro nuovo progetto sul sito www.autistici.org/boccaccio .

Vi invitiamo a entrare senza paura in questo nuovo luogo, e a considerare la sua ri-nascita come una risorsa che arricchirà, dal punto di vista sociale e culturale, non solo il quartiere in cui è inserito, ma anche Monza e la Brianza.

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