Costano e inquinano, ma c'è chi incentiva ad usare
quelli riutilizzabili e chi li brucia producendo energia .

 

Poveri piccoli pargoli! Appena nati già seminano sulla terra un carico che non basteranno la loro vita intera e quella dei loro figli nipoti e pronipoti, a smaltire! Non per colpa loro certo, ma sta di fatto che un bambino nei primi tre anni di vita consuma una tonnellata di pannolini. Vale a dire, ciascuno, 20 alberi per produrli, acqua ed energia in quantità e soprattutto montagne di rifiuti non riciclabili – oltre 1000 chili - da smaltire.

Ogni anno al mondo si producono e consumano 18 miliardi di pannolini usa e getta. Solo in Italia si usano mediamente 6 milioni e mezzo di pezzi al giorno, ovvero ben 2,2 miliardi l'anno. Con una spesa di 1500 euro circa per famiglia in tre anni.

Qualcuno, accortosi del problema, è corso ai ripari. In Gran Bretagna infatti, i verdi hanno fatto due conti, e nell’ottica di una politica di riduzione dei rifiuti hanno già dato il via a concrete azioni di sostegno alle famiglie. Considerata la spesa annuale in pannolini di ogni famiglia (1500 euro) e, parallelamente, quella dello Stato per smaltirli (60 milioni di euro), hanno pensato bene che le casse pubbliche avrebbe risparmiato di più a regalare alle famiglie pannolini riutilizzabili e servizi gratuiti di lavaggio. E così, già oggi molti consigli di contea offrono sussidi ai genitori che usano pannolini riutilizzabili, per risparmiare sugli alti costi dello smaltimento in discarica.

Anche in Italia, al comune di Reggio Emilia, si sta pensando ad un bonus per le neo mamme per incentivare l'acquisto di pannolini riutilizzabili e l’assessorato all’Ambiente ha già avviato una massiccia campagna di informazione che non solo ha convinto molte famiglie a utilizzarli, ma ha anche spinto ben 11 supermercati a venderli.
A conti fatti, un gran vantaggio per le borse pubbliche e private. Se infatti mamme e papà la faranno finita con i pannolini usa e getta, oltre a risparmiare, eviteranno la produzione di ben 2500 tonnellate di rifiuti non riciclabili ogni anno. Con un risparmio nei costi di smaltimento pari ad oltre 200.000 euro pubblici annui.

Onore al merito dunque. E tuttavia non possiamo fare a meno di segnalare che qualcun altro il problema si è ingegnato a risolverlo alla radice. Accade in Germania, dove i pannolini li bruciano. Troppo facile, direte. Soltanto che qui si tratta della prima centrale in Europa a pannolini. Un impianto di undici metri che impiega ogni anno fino a 5.000 tonnellate di pannolini usati (circa 2,1 milioni di pezzi), ritirati regolarmente da ospizi e ospedali.
E’ in funzione a Meckenbeuren, nella regione meridionale del Baden Württenberg, e produce energia pari a 1.225 chilowatt, sufficiente per alimentare oltre 40 edifici.

A ideare l’impianto, la fondazione Liebenau che si occupa di assistenza ad anziani e a disabili.

La produzione di energia alimenta i 26 locali della fondazione, oltre ad altri 14 nel raggio di 40 chilometri. Stando ai dati della Liebenau, l’impianto consente un risparmio di 350mila euro per le strutture sanitarie sui costi di smaltimento e del 90% delle emissioni di CO2 per l'ambiente.

Dunque pargoletti continuate ad espletare felici e incoscienti i vostri bisogni e non abbiate fretta di crescere!

Gli autori di Vorrei
Marilena Chierico
Marilena Chierico