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Serata di solidarietà in arrivo per la comunità alloggio per minori di Monza

 

C’è una comunità alloggio per minori a Monza, in via Torti al numero 20, che si chiama Millesoli.

La parola millesoli fa pensare subito a tanti piccoli mille luminosi soli, ma se solo ci soffermiamo sull’altro significato che può avere, scatta immediatamente in noi un’altra immagine, senza dubbio più triste.

 

Le finalità di Millesoli

Diapason Coop. Sociale Onlus

La comunità Millesoli ospita attualmente 9 minori compresi fra i 12 e i 16 anni che, trovandosi a vivere una situazione di disagio affettivo e socio-culturale nelle proprie famiglie di appartenenza, non più in grado di assicurare loro le migliori condizioni possibili per una crescita armonica, vivono l’esperienza in comunità fino alla maggiore età.

L’inserimento del minore è autorizzato in seguito a decreto del Tribunale per i Minorenni, autorizzazione del tutore o dei genitori esercenti la potestà genitoriale.

Millesoli ha il compito di offrire loro uno spazio fisico e simbolico che assicuri le migliori condizioni possibili per creare “un nuovo capitolo nella loro storia”. L’istituto è uno spazio transitorio nel quale, oltre alle funzioni di sostegno e cura per i minori, gli educatori si attivano, attraverso i servizi sociali e le risorse del territorio, in una serie di interventi anche a sostegno delle famiglie dei ragazzi. Questo processo-ponte di integrazione e di dialogo diventa una preziosa risorsa soprattutto per i minori che sono costretti a vivere una fase di allontanamento dal loro nucleo di origine, anche se considerata idealmente temporanea.

Millesoli è organizzata, nella divisione degli spazi e nella scansione dei ritmi quotidiani di vita, come un normale ambiente familiare in grado di favorire quella costruzione della realtà prevedibile per il loro sviluppo evolutivo. Le attività quotidiane, le regole, le routine diventano trama attraverso la quale creare dei veri contesti significativi. Uno spazio di vita non isolato che valorizza le diversità dei minori in termini di sesso, età, provenienza, cultura ed esperienza, facilitando il loro confronto e la promozione delle relazioni. L’anima della comunità è senza dubbio Pierre.

 

Progetti di sostegno alla comunità

Ho incontrato Pierre, l’educatore, alcuni mesi fa. Francesco Rizzuto, un mio caro amico, mi aveva parlato di lui e della comunità con grande coinvolgimento emozionale. Durante la nostra conversazione era scaturita la volontà di adoperarsi, in qualche modo, per sostenere la loro causa.

Oggi, grazie al supporto dell’assessore al turismo e spettacolo del Comune di Monza Andrea Arbizzoni, al sostegno dell’Associazione Zeroconfini Onlus (www.zeroconfini.it), alla collaborazione di numerosi comici di Zelig e Colorado Caffè, alla sensibilità di Tommaso Santamaria, presidente dei giovani del Leo Club di Monza, alla Rivista Vorrei, possiamo annunciare finalmente il mega spettacolo di Cabaret a sostegno dei ragazzi della comunità MILLESOLI che si realizzerà sabato 12 novembre 2011 alle ore 20,30.

Il ricavato della serata sarà interamente destinato alla comunità per la realizzazione di alcuni progetti.

Pierre ci ha indicato alcune probabili soluzioni: le prime due possibili, in termini di tempo e di costi, l’altra rimane più difficile, ma non impossibile da realizzare.

Le prime due soluzioni, finalizzate ai 5 ragazzi della comunità che, fra due anni, al compimento della loro maggiore età, si ritroveranno, come di norma, fuori dalla comunità, del sistema di aiuto-tutela del Tribunale per i Minorenni e, quindi, del Comune, senza un nido e senza alcun punto di riferimento.

 

Prime due probabili soluzioni

Attivare, già da adesso, per questi ragazzi, un progetto che possa consentire loro, fra due anni, di vivere l’autonomia e l’indipendenza. Le opzioni possono essere due:

  • un sostegno abitativo

  • un sostegno economico che si traduce in una borsa-lavoro

Per il sostegno abitativo si può allestire lo spazio-mansarda presente in comunità, in modo che possa essere gestito dai ragazzi, al compimento del loro diciassettesimo anno di età, in modo autonomo, pur restando sempre presente la figura dell’educatore come punto di riferimento.

Questa condizione favorirebbe una loro maggiore crescita e consapevolezza e li preparerebbe ad affrontare la vita.

Per quanto riguarda invece i ragazzi dai 18 ai 21 anni, si può provvedere all’affitto di piccoli appartamenti adiacenti alla comunità, che resterebbero un costante punto di riferimento.

Per il sostegno economico si può ipotizzare una borsa-lavoro o una borsa di studio per i ragazzi che avranno dimostrano talento e impegno, adoperandosi, quindi, anche nel facilitare loro l’inserimento nel mondo del lavoro sensibilizzando aziende disponibili ad accoglierli e formarli.

 

Terza soluzione

La ristrutturazione dello spazio bocciodromo, di proprietà della parrocchia San Donato del quartiere Buonarroti di Monza, che potrebbe prevedere:

  • un piano soppalcato per la realizzazione di mini appartamenti, tipo pensionato, a canone sociale dove i ragazzi possano essere ospitati per alcuni anni;

  • un piano diurno finalizzato all’aggregazione, alla cultura, all’arte e anche alla formazione professionale dei ragazzi.

 Aiutateci, con la vostra presenza, a sostenere i progetti MILLESOLI.

Vi aspettiamo al Palaiper di Monza il 12 novembre 2011 alle ore 20,30 per un mega spettacolo di comicità benefica.

 

 

Gli autori di Vorrei
Antonetta Carrabs