20100313-DIZIONARIO

Vitale e onnipresente come l’aria, con materna dolcezza elargisce qua e là i suoi conforti,
indossando imprevedibili tute mimetiche

All’alba di un millennio imprecisato,

prima dell’avvento della televisione,

un olimpo di dèi periferici, adusi

al bricolage e a modellare la creta,

riuscì nel progetto di dar vita

alla Volgarità. La bella fu dotata

di virtù polimorfiche, onde potersi

agevolmente ai bisogni del mondo

infiniti adattare. Siano rese

grazie ai numi ignoti per il provvido

espandersi della loro invenzione.

Perché altra non c’è più consolante:

si generano miti dai suoi fianchi

e illusioni, mielosissime menzogne,

e solide certezze personali

e collettive. E domande e risposte,

e riti e linguaggi, e quant’altro

companatico occorra ai quotidiani

appetiti. Siano lodate

la preveggenza e versatilità

di coloro che disegnarono per lei

la collezione dei travestimenti.

La sua natura merita dal mondo

fede e rispetto, a una condizione:

che l’officiante non la riconosca.

Vitale e onnipresente come l’aria,

con materna dolcezza elargisce

qua e là i suoi conforti, indossando

imprevedibili tute mimetiche;

ma, non del tutto sprovvista d’ironia,

al cliente si cela mentre ad altri

si rivela, per il gusto

di creare nella piazza correnti

di reciproco sprezzo. Si sospetta

che dei suoi doni nessuno possa dirsi

completamente immune: tanto meno

chi con calcolata compiacenza

ne scrive.

 

Gli autori di Vorrei
Pasquale Barbella
Pasquale Barbella