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Fra le vittime dei tagli ai finanziamenti del Governo c'è anche l'Istituto di via Ferrari "Il rischio maggiore lo correranno gli oltre 1800 studenti italiani minorati della vista (ciechi e ipovedenti) che si vedranno di fatto negato il diritto allo studio."

 

 

"Attenzione: riduzione del contributo statale alla Biblioteca. Firma anche tu l'appello al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e al Presidente del Consiglio", è quello che si legge collegandosi all'home page del sito della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” Onlus di Monza (www.bibciechi.it).

Lanciato lo scorso 8 giugno, l’appello si è reso necessario all’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge 78/10, l’assaggio alla manovra economica, che prevede pesanti tagli ai contributi che la biblioteca percepisce annualmente dallo stato. Le disposizioni contenute nel decreto hanno già effetto di legge (dal 1° giugno), ma il Parlamento, entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione, ha la facoltà di modificarle o di non convertirle in legge.

Dal 2002 l’istituto riceveva dallo stato 4 milioni di euro, nel 2009 il contributo è stato ridotto a 2,7 milioni di euro (-33%), mentre quest’anno, se la “Manovra Correttiva” venisse così approvata, il contributo verrebbe addirittura dimezzato e passerebbe a 1,3 milioni di euro. Questo significherebbe il tracollo per la biblioteca che non sarà più in grado di erogare ai propri utenti gran parte dei servizi. Il rischio maggiore lo correranno gli oltre 1800 studenti italiani minorati della vista (ciechi e ipovedenti) che si vedranno di fatto negato il diritto allo studio.

Mondo Onlus punterà l'attenzione sulle conseguenze che deriveranno per la Biblioteca Italiana per i Ciechi, realtà unica in tutto il paese, se i tagli previsti dal decreto legge 78 venissero confermati. A guidarci in questo viaggio sarà il direttore della biblioteca, Prof. Pietro Piscitelli.

Diritto allo studio negato

La biblioteca nel 1994 è stata incaricata dallo stato, per mezzo della legge 52, di fornire agli studenti minorati della vista, dalla scuola primaria all’università, i sussidi didattici necessari alla loro istruzione e alla loro integrazione scolastica.

Professor Piscitelli, ci spieghi quali sono i sussidi didattici che fornite agli studenti.

I sussidi che il nostro istituto fornisce sono semplicemente i testi scolastici. Per gli studenti ciechi trascriviamo, per forza di cose, i testi con il sistema braille. Realizzare ex novo un libro con questo sistema è dispendioso sia dal punto di vista dei tempi sia dei costi, che lievitano. Mentre per gli ipovedenti il discorso è completamente diverso perché il libro dev’essere realizzato ad hoc per venire incontro alle esigenze personali. Il testo a carattere ingrandito varia a seconda di qual è il campo visivo del richiedente e dalla gravità della minorazione visiva. Infine agli studenti più grandi forniamo la versione informatica dei testi.

Quali saranno le conseguenze per questi ragazzi se il provvedimento non venisse modificato?

In realtà le conseguenze sono già in atto perché non possiamo procedere alla trascrizione dei testi finché non sapremo del nostro destino: se i tagli, come ci auguriamo, venissero eliminati non potremmo, tuttavia, garantire la consegna dei testi per l’inizio dell’anno scolastico. Abbiamo già 800 richieste dalle scuole, alle quali non siamo in grado di dare una risposta. Viviamo nell’incertezza più totale.
Se, invece, i tagli venissero effettivamente attuati, allora non saremmo in grado neanche di pagare i trascrittori, quindi di realizzare e consegnare i libri agli alunni.

I provvedimenti presi dalla biblioteca

La biblioteca ha lanciato un appello al dicastero competente, nello specifico il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, presieduto dall’Onorevole Sandro Bondi, e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio per chiedere l’annullamento di tale provvedimento.

Il Ministro Bondi nello specifico come può intervenire?

L’onorevole Sandro Bondi ha la facoltà di rendere effettivi o meno i tagli, ma può anche decidere la misura delle riduzioni stesse. Insomma dipendiamo totalmente dalle sue decisioni. Noi ci auguriamo che l’appello venga accolto e che il Ministro risparmi il nostro istituto, già pesantemente colpito dai tagli dello scorso anno.

Professore, siamo venuti a conoscenza di un disegno di legge che integrerebbe i tagli del d.l. 78, ci può spiegare specificatamente di cosa si tratta?

Fortunatamente abbiamo incassato la solidarietà dell’On. Paolo Grimoldi (parlamentare della Lega Nord, ndr) che, a seguito di una visita presso il nostro istituto, si è fatto carico dei problemi della biblioteca e ha presentato un disegno di legge che prevede di integrare i tagli (600 mila euro per il 2010, 700 mila per il 2011 e 1,6 milioni a decorrere dal 2012, ndr). Il provvedimento è stato approvato dalla Camera lo scorso 28 aprile, ora attendiamo il responso del Senato. Ssiamo come si suol dire alla finestra ad attendere, si spera, buone notizie.

 

Gli altri servizi della biblioteca

La biblioteca dedicata alla Regina Margherita (a lei si deve la fondazione nel XIX secolo della prima biblioteca per ciechi) non si occupa solamente degli studenti ma, più in generale, della cultura delle persone con disabilità visiva.

L’istituto, solo per fare alcuni esempi, stampa libri (in braille o a caratteri ingraditi) anche per la lettura amena. I testi vengono prestati al richiedente come in una normale biblioteca oppure, come una normale libreria, possono essere acquistati.

Si occupa anche della trascrizione degli spartiti e dei testi musicologici, tra cui anche quelli del tenore Andrea Bocelli.

Inoltre la biblioteca ha attivato su tutto il territorio nazionale dei centri di Consulenza Tiflodidattica, che hanno lo scopo di favorire il processo di integrazione scolastica dei disabili visivi attraverso un’opera di informazione e di supporto.

Se già tutto questo è a rischio da qualche anno perché “per funzionare al massimo delle sue potenzialità - ricorda il Direttore - la biblioteca avrebbe bisogno di 6 milioni di euro”, con i tagli cui va incontro i costi di questi servizi non saranno più sostenibili.

Prima di concludere, poniamo un’ultima domanda al Direttore: quali sono state, invece, le conseguenze per i vostri dipendenti? E quali saranno se il decreto diventasse realtà?

Al momento 50 dipendenti, 30 nella sola sede monzese e 20 nei centri presenti lungo tutto lo stivale, sono in cassa integrazione a rotazione per 7 ore la settimana. Invece, se dovessimo far fronte ai tagli per noi previsti, saremo costretti, nostro malgrado, a licenziare almeno la metà del personale.

Noi di Vorrei ci uniamo alle speranze del Direttore Pietro Piscitelli, a quelle di tutti i minorati della vista e dei dipendenti della Biblioteca “Regina Margherita” che il Parlamento Italiano riveda quel provvedimento, il d.l. 78/10, e che sostenga pienamente questo istituito, fondamentale alla crescita culturale dei disabili visivi. Mentre chiediamo a TE lettore di firmare la petizione:  www.bibciechi.it/istruzioniappello.htm