In mezzo a decine di gruppi punk o indie-rock della zona, ce n’è uno che si distingue dagli altri per la sua musica ruvida, oscura, disperata, dall’anima maledetta e dai contorni rock. Loro sono gli EndOrFin.

Riccardo Borghi, Marvin Modonesi e Mattia Battaglia attingono a piene mani dall’ondata più torbida e underground dell’indie rock statunitense (su tutti si impone il nome dei Mars Volta), venato da certe durezze tipiche del grunge . Il loro è un sound pesante e maleducato, con molte chitarre sporche e una voce inquieta, che però non rinuncia a certi blandimenti melodici che si realizzano in giri di chitarra ripetitivi e ipnotici.

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Ascolta "Dopo ci penso"

La storia degli EndOrFin è simile a quella di molti gruppi emergenti. Un po’ per caso, un po’ per divertimento, tra una birra e una sigaretta, i tre amici canturini si sono ritrovati a provare insieme alcuni brani. Dopo alcune date tra Como e Bergamo, e dopo aver avuto la prova di un certo interessamento da parte del pubblico, gli Endorfin hanno registrato tre tracce, dando vita al loro primo ep, disponibile sul My Space del gruppo.

La band ha già dei pezzi nuovi in cantiere che registrerà quest’estate, sperando di allargare il loro seguito. Nel frattempo addentriamoci nel mondo rabbioso a tinte scure degli EndOrFin, visitando il loro sito, e teniamo d’occhio questo intrigante gruppo canturino.

L'intervista

 

Come sono nati gli EndOrFin?
Quando io e Marvin avevamo circa quindici anni ci capitava di parlare di un eventuale gruppo nostro. Lo dicevamo così, tanto per farci quattro risate…Poi ho cominciato ad andare a casa di Marvin, che aveva una batteria, a strimpellare la mia chitarra. Abbiamo iniziato a suonare con alcuni bassisti finchè, tramite dei nostri amici, abbiamo conosciuto Mattia. Da lì abbiamo cominciato a fare più o meno sul serio…Dico più o meno perché, anche se il nostro sogno, come quello di tutte le band emergenti, è quello di sfondare, a noi interessa prima di tutto divertire e divertirci.

A quale genere musicale sentite di appartenere?
Diciamo che noi facciamo generalmente rock, che vuol dire tutto e non vuol dire niente…Quando suoniamo ci dicono di tutto: ci hanno paragonato alle band più diverse. Qualcuno ha detto addirittura che facciamo canzoni che sembrano riassumere la musica dagli anni 60 ad oggi. Noi allora diciamo che siamo una band post-rock, sperando di non venire associati alle cose più convenzionali.

Che musica ascoltate?
Marvin ascolta di tutto, dalla classica al jazz, fino al rock più heavy. Mattia nasce dal punk e dall'hardcore che girava negli anni Novanta. Io invece sono molto legato ai grandi gruppi degli anni Sessanta, come i Doors, ma ascolto moltissimo anche il grunge. Comunque cerco di ascoltare anche tutto il resto perchè non si sa mai, l’ispirazione può venire da ogni parte…

C’è un gruppo a cui ti sentiresti di associare gli EndOrFin?
Non facendo un genere preciso è difficile identificarsi in un gruppo famoso. Abbiamo una grande stima per i Mars Volta, e come spirito e atteggiamento dobbiamo molto ai Violent Femmes.

Come giudichi nel complesso la scena musicale brianzola?
Ma…spesso la ritengo poco stimolante. Ho notato che ci sono sempre i soliti gruppi che fanno le stesse canzoni. Ma di gruppi che fanno qualcosa di originale ce ne sono, solo che non hanno un largo seguito e quindi gli organizzatori degli eventi in cui si esibiscono non li valorizzano a sufficienza. Ecco, il problema principale credo che sia proprio l’organizzazione: a Cantù ci sono delle associazioni che dovrebbero occuparsi di concerti, e potrebbero fare grandi cose perché hanno i finanziamenti del comune, ma non le fanno. Potrebbero fare degli eventi in cui affiancare grandi band a gruppi locali. Si è fatta una cosa del genere l’anno scorso, quando hanno suonato a Cantù i Linea 77, ma poi più niente. Detto questo, riconosco che nella zona ci sono ottimi locali, come il Tambourine, che riesce a organizzare serate davvero interessanti, ospitando gruppi di diversi generi musicali.

Quali sono i vostri impegni futuri?
Inizieremo la registrazione del nostro secondo ep tra qualche mese, abbiamo già qualche pezzo pronto. Conteremo sull’aiuto di Davide Lasala dei Vanillina, che l’anno scorso ci ha aiutato a registrare i tre brani del nostro primo lavoro. È importante poter contare sull’appoggio del membro di un gruppo che si è già fatto un nome nella zona: ti permette di avere più agganci. Ad esempio, Davide ci ha proposto di suonare ad alcuni concerti di beneficenza. Ma dal punto di vista dei live siamo abbastanza sicuri. Riusciamo ad organizzarci molti concerti da soli.

Vi servite di My Space a questo scopo?
A dire il vero, noi non siamo molto tecnologici! Abbiamo il nostro My Space, dove ognuno può sentire le nostre canzoni, ma nessuno di noi tre usa molto il computer, per cui cerchiamo di organizzarci attraverso amici e conoscenti, oppure è capitato che i gestori dei locali ci richiamassero perché la serata era andata bene. Ma a volte ci ritroviamo a fare dei concerti in modo del tutto casuale . Per esempio l'estate scorsa Mattia era in gelateria e aveva a fianco due ragazzi. Uno di loro stava dicendo all’altro che avrebbe suonato a Como durante la Notte Bianca. Mattia si è intromesso nella discussione e pochi minuti dopo stava parlando al telefono con il gestore dell’evento il quale ha inserito il nostro nome nell’elenco dei gruppi che si sarebbero esibiti alla Notte Bianca. Insomma, un po’ di sfacciataggine, unita a un pizzico di fortuna, aiuta sempre.

 

Endorfin

Città:
Cantù

Componenti:
Riccardo Borghi
Marvin Modonesi
Mattia Battaglia


Genere:
post-rock

My Space: http://www.myspace.com/xendorfinx