Veglie, mostre, commercio solidale, campi di lavoro, animazione con i giovani, sono solo alcune delle iniziative svolte dal missionario.

 

“A

ndate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate.”
(Matteo 28:19-20)


Veglie, mostre, commercio solidale, campi di lavoro, animazione con i giovani: sono solo alcune delle attività che un missionario svolge. Non si tratta solo, come nell’immaginario collettivo, di portare la parola di Dio a coloro che non la conoscono.
Importante nell’attività missionaria è soprattutto il dialogo che essa instaura con le persone, anche con i non credenti, sensibili ai problemi della pace, della giustizia, della dignità umana:  tutti problemi "missionari", in una visione evangelica completa.

Le necessità materiali ed economiche delle missioni sono molte: le offerte sono naturalmente una fonte di sostegno per i progetti e le attività svolte, ma i fondi raccolti non bastano mai per sostenere tutte le iniziative che lo spirito solidale propone incessantemente.
Proviamo ad avvicinarci ad alcune delle realtà missionarie che operano nel territorio di Monza e limitrofi.

Padre Claudio Mantovani ci racconta qualcosa della  Società Saveriana di Desio.

Come potremmo riassumere il "senso della missione"?
Il missionario, obbediente al mandato di Cristo Gesù e della sua Chiesa, parte per evangelizzare e per fare “promozione umana”. Il missionario può essere un religioso o un sacerdote ma anche un laico. 


Da quanto tempo i Saveriani di Desio sono attivi?

I Saveriani di Desio operano dalla loro fondazione da parte del Vescovo di Parma Monsignor Beato Guido Maria Conforti nel 1921.

In quali paesi vengono effettuate le missioni?
I Saveriani svolgono il loro lavoro missionario in Asia, in particolare in paesi come Bangladesh, Indonesia, Giappone, Filippine, in paesi dell’Africa come Ciad, Camerun, Congo, Burundi, Sierra Leone, Mozambico e dell’America Latina tra cui Brasile, Colombia, Messico.

Come vengono finanziate le attività dei Saveriani? L’8 per mille è una fonte di sostentamento per voi?

I missionari Saveriani non usufruiscono né del  5 né dell’8 per mille. Vengono però  raccolte offerte su base volontaria nelle chiese durante la messa e attraverso donazioni su conti correnti postali.

Esiste una collaborazione con altre organizzazioni, come ad esempio Medici Senza Frontiere?
La collaborazione, dove è possibile, avviene sul posto, là dove all’interno della stessa missione lavorano sia i Saveriani che altre organizzazioni umanitarie.

Tutti possono collaborare?
La collaborazione è sempre auspicabile la collaborazione. Naturalmente essa non ci può essere quando non si promuovono gli stessi valori/diritti umano-religiosi irrinunciabili.


Quali sono le attività concrete di un missionario durante la giornata?

La giornata del missionario si basa su momenti di preghiera personale, sul lavoro pastorale in tutti i sensi e su attività sociali di promozione umana della più varia.

Quali sono le differenze principali tra la Comunità Saveriana e il Pime?

Nel lavoro missionario, nessuna differenza. Nell'identità la differenza consiste nel fatto che i Saveriani (che prendono il nome da S.Francesco Saverio, patrono universale delle Missioni Cattoliche) emanano i voti religiosi pubblici di povertà, castità e obbedienza, mentre i missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere non fanno questi voti pubblici.

Il nostro tour prosegue con il  Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), il primo istituto missionario nato in Italia. Fin dal principio, il Pime ha avuto la caratteristica di dare sia a sacerdoti che ai laici la possibilità di recarsi e di lavorare in missione senza diventare membri di una congregazione religiosa. In oltre 150 anni di esistenza, i suoi missionari hanno svolto il loro ministero nei Paesi più disparati del globo.

A Monza, Milano, Busto Arsizio, Villa Grugana, come su tutto il territorio nazionale,  i Padri del Pime svolgono moltissime attività tra cui la preparazione a cammini spirituali, ai viaggi in missione, manifestazioni varie a sostegno dei progetti missionari, banchi di vendita attraverso cui raccogliere fondi, concerti, incontri e animazioni con i ragazzi.

Sul territorio sono però presenti altre realtà.
Il Gruppo Missionario Carrobiolo, ad esempio, che  nasce nel 1985 a Monza su iniziativa di alcuni giovani dopo un’esperienza presso le Missioni dei Padri Barnabiti in Africa. Ne fanno parte adulti e  giovani provenienti da svariate parrocchie monzesi e da paesi della Brianza. Avvalendosi della collaborazione di altre associazioni, ma anche autonomamente, i missionari del Carrobiolo si impegnano alla realizzazione di progetti che spaziano dall’assistenza sanitaria ed igienica al diritto all'istruzione ed al lavoro.  Da circa una ventina d’anni, insieme con numerose famiglie di Monza e Brianza, porta avanti  un progetto di sostegno agli studi di bambini poveri del Rwanda e della Repubblica Democratica del Congo.

Infine, per concludere, citiamo una realtà milanese, il CELIM, Centro Laici Italiani per le Missioni. Con sede a nel capoluogo, nasce nel 1954 e gode dello status di organizzazione non governativa (ONG).  Il Celim fa parte della federazione Volontari nel Mondo e dell'Associazione ONG Italiane. Durante la sua storia lunga oltre mezzo secolo, i suoi volontari sono intervenuti principalmente in Africa, nei Balcani e in Medio Oriente cooperando con enti locali nei paesi dove le popolazioni vivono in condizioni di  maggiore povertà, portando sostegno  e aiuto dove ce n'era più bisogno.