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Lo psicologo Diego Miscioscia ripercorre il rapporto fra la musica e la formazione dei giovani. Dal rock degli anni Sessanta fino alla Trap contemporanea. «Grazie a questo linguaggio, fatto di parole, ma anche d’emozioni e d'affetti tradotti in suoni e in ritmo, i ragazzi celebrano la propria nascita sociale, vale a dire, la nascita dei propri valori e della propria cultura; di conseguenza la musica giovanile esprime la speranza delle nuove generazioni.»
A Renate “Follemente”, una rassegna dedicata alla salute mentale: musica, film, laboratori e mostre
Viaggio nei luoghi di incontro. Prima tappa. La vita nei Centri di aggregazione giovanile a Monza: il Pavoni e il Frassati
L'associazione sociale di Monza festeggia il secondo compleanno. Attività a sostegno dele fasce deboli e alle persone svantaggiate
Un progetto di inclusione sociale molto concreto e creativo
L’arte può rappresentare una “alleanza” nella lotta alla sofferenza che rompe il potere e la distanza fra chi da e chi riceve.