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Il 10 marzo CGIL, CISL e UIL scendono in strada contro i ritardi in vista dell'anno che la vede capitale europea della cultura. Intervista a Eustachio Nicoletti, segretario generale CGIL

“La condizione complessiva in cui la città di Matera e tutta la Basilicata si presentano, alla vigilia dell’importante e prestigioso appuntamento di Matera Capitale Europea della cultura 2019, rasenta l’incredibile. Al punto da richiamare gli strani e poliedrici paradossi che hanno riguardato la storia del meridionalismo italiano”. Esordisce così il documento firmato dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL di Matera in supporto alla “marcia”. Le denunce sono rivolte alle istituzioni — le amministrazioni comunale, provinciale e regionale — responsabili di aver “eluso le aspettative e le potenzialità che offriva la designazione a capitale europea della cultura, in grado di costruire e rilanciare lo sviluppo socio-economico di Matera e della Basilicata, che presentano percentuali negative strutturali e rilevanti di reddito medio, disoccupazione, povertà, spopolamento ed emigrazione intellettuale”. Le organizzazioni sindacali, imprenditoriali, professionali e culturali, denunciano “i forti ritardi nella gestione operativa dell’evento ed un inadeguato coordinamento tra i livelli istituzionali comunali, regionali e nazionali, la totale assenza di programmazione strategica e pianificazione degli interventi, con le parti sociali e le associazioni che avrebbero potuto contribuire a strutturare un disegno di futuro ed un processo di sviluppo di lungo periodo”. Ho incontrato il segretario generale della CGIL di Matera Eustachio Nicoletti, che ancora prima della decisione unitaria della “marcia”, con la sua organizzazione aveva diffuso un documento-dossier sui ritardi, sulla gestione degli appalti, degli eventi e sulle responsabilità delle varie istituzioni che fanno parte della Fondazione Matera 2019.

Quali istituzioni sono responsabili del ritardi?

Gravissima appare l’ammissione da parte del Presidente della Regione Basilicata di ritardi e criticità. Ha cercato di sollevarsi dalle responsabilità politiche ed amministrative che di fatto hanno creato il forte ritardo nella programmazione delle attività legate al dossier e nella realizzazione delle infrastrutture e dei servizi all’altezza di una Capitale Europea della Cultura. L’amministrazione regionale ha preteso di essere artefice principale nei processi pre e post designazione che hanno condizionato gli sviluppi attivati o in attesa di realizzazione. Per fare alcuni esempi: la trasformazione dello statuto della Fondazione che da Matera 2019 è diventata Matera-Basilicata 2019, le dinamiche di mantenimento del Direttore della Fondazione, la sottovalutazione dei collegamenti stradali e ferroviari, il ritardo del trasferimento dei fondi regionali per la realizzazione del dossier ed altro.

Nel vostro documento parlate di “assalto alla diligenza”.

È ormai consapevolezza generalizzata che gli interventi collegati all’importante obiettivo e la conseguente costruzione di politiche di sviluppo, non solo non soddisfano le aspettative, ma rischiano di determinare azioni di pseudo-accorpamento degli spazi e delle progettualità da parte di settori della politica amministrativa e politica della città, della provincia e della regione, “un assalto alla diligenza”, all’interno di una confusione politica, associata ad un elevato grado di incompetenza amministrativa, che ormai collocano Matera 2019 all’interno di uno scontro politico-elettorale strisciante.

E il Governo quale ruolo ha avuto?

La risposta del Governo è stata inefficace e ritardata difronte alla richiesta avanzata con forza di assicurare direttamente la Governance delle attività, delle opere e dei servizi in grado di recuperare il ritardo storico della città, avviando urgenti processi di rigenerazione, di riconversione produttiva, di miglioramento dell’immagine turistica, di sviluppo urbano, corretta manutenzione del territorio, di realizzazione delle infrastrutture e dei contenitori culturali, utili per adempiere al ruolo di Capitale Europea della Cultura, ma anche da lasciare in eredità al territorio. Per questo sosteniamo che la “Marcia per la cultura e il lavoro”, a cui hanno aderito rappresentanze del mondo sindacale, imprenditoriale, professionale, associativo, personalità della cultura e liberi cittadini di tutto il territorio appulo-lucano. Non è una manifestazione contro, ma per lanciare non solo un chiaro e inequivocabile messaggio di denuncia sui ritardi e sulle inadempienze, e soprattutto chiedere a tutte le istituzioni preposte, Provincia, Regione e Comune, di adoperarsi realmente e congiuntamente per realizzare le infrastrutture ed i contenitori culturali utili, lo sviluppo urbano, affinchè Matera rappresenti una città in grado di fare del rinnovamento urbano e della modernizzazione un fattore di crescita e di sviluppo socio-economico. Per questi obiettivi lanciamo un appello a tutti i cittadini, alle associazioni datoriali, culturali e di volontariato, a personalità della cultura, ai cittadini e alle istituzioni delle città vicine, a partecipare a questa “Marcia per la cultura e il lavoro”.

 

Sull'argomento nei prossimi giorni Vorrei intervisterà anche il Sindaco di Matera.

Gli autori di Vorrei
Michele Lospalluto
Michele Lospalluto
Speaker e giornalista di Radio Regio di Altamura. Appassionato di musica rock, blues, jazz, etnica, d'autore e sperimentale.