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Il nuovo Presidente dell'area vasta di Monza e Brianza ci parla dei progetti di rilancio per la Brianza, delle criticità da affrontare e dei problemi legati al riassetto amministrativo

Siamo andati a Cesano Maderno. Nella sede Comunale, Palazzo Borromeo Jacini, abbiamo incontrato Gigi Ponti, Sindaco di Cesano e nuovo Presidente della Provincia di Monza e Brianza, per ora denominata "ente di area vasta" in attesa della riforma del titolo V della Costituzione.

 

Non sarà più un alter ego o un soggetto sovrastante le realtà municipali, ma al fianco dei Comuni

Presidente, lei è stato fino al 2009 Assessore all'attuazione della Provincia di Monza e Brianza e poi candidato alla presidenza. Il suo programma elettorale presentava un progetto di Provincia policentrica denominato Molta+Brianza. Dopo cinque anni, passati con la conduzione amministrativa del centro destra, ci sono temi e argomenti ancora da recuperare di quel progetto?
Senz'altro si. Anzi la riforma delle province intesa come costituzione di area vasta dà ragione all'intuizione di allora. Quando dicevano Molta+Brianza dicevamo anche molta più collaborazione con i Comuni. Il nostro progetto per la nuova Provincia era di fatto la "Provincia dei Comuni". In questo senso c'è una diretta relazione con quanto proprio ora ci viene chiesto di fare. Seppure con qualche anno di ritardo, metteremo in campo un percorso. Prevederà una facilitazione, una semplificazione e una progettualità di rete molto più forte. La Provincia diventerà un soggetto attuatore delle progettualità di sistema dei Comuni. Non sarà più un alter ego o un soggetto sovrastante le realtà municipali, ma piuttosto a fianco dei Comuni, trovando una perfetta sinergia senza alcun tipo si sovrapposizione. (Qui avevamo scritto di Molta+Brianza, ndr)

Non sono ancora chiari i compiti attribuiti all'ente di area vasta. Ci può spiegare quali deleghe saranno a carico del nuovo ente e con quali risorse?
La legge di fatto conferma le competenze provinciali, particolarmente le più significative. A queste però vanno aggiunte quelle che la Regione decide di delegare alle Province, in quanto ogni Regione può compiere scelte specifiche. Le funzioni che la Regione Lombardia delegava alle province erano circa 200. Si è aperto un tavolo. È stata avviata una attività di osservatorio per definire entro il 31 dicembre 2014 le deleghe che la Regione conferirà alle Province. In questo momento sappiamo di due questioni ancora oggetto di riflessioni aggiuntive: la parte che riguarda l'attività correlata all'agricoltura e quella legata alla formazione. Per tutte le altre in linea di massima le funzioni dovrebbero essere confermate. Il nodo vero è pero quello di natura economica. Le Province chiedono una corrispondenza tra le funzioni e le risorse assegnate. Abbiamo la necessità di avere a disposizione una serie di risorse. Ma queste, nella legge di stabilità in discussione, per il momento non sono menzionate. Quindi il problema è serissimo e tuttavia ha un suo traguardo temporale, la fine del mese di dicembre, entro cui dovrà trovare soluzione. Entro tre mesi avremo chiuso il percorso e tutto sarà più chiaro.

In Brianza ci sono due tematiche di vitale importanza: le crisi produttive e occupazionali e il governo del territorio. Quali politiche pensate di introdurre per governare i processi in atto? Per il lavoro pensate di introdurre ulteriori politiche attive e di welfare?
Effettivamente sono i due temi più importanti e decisivi per il nostro futuro. Sul tema del lavoro la nostra intenzione è di proseguire l'attività con Afol. C'è la predisposizione di misure concertate con la Regione per sostenere l'imprenditorialità e anche l'occupazione. Il welfare provinciale è una risposta più generale in termini di approccio. Al momento, a fronte di una situazione così delicata, considerando che già l'assemblea dei Sindaci ha approvato un documento di welfare innovativo, credo che dobbiamo riposizionare ulteriormente la nostra attenzione sulla capacità di fare rete con quei soggetti in grado di sostenere l'occupazione. Afol rappresenta uno strumento importante di sistema e ha bisogno di essere rafforzato. Però è esattamente questo, insieme alla formazione, l'ambito in cui la Regione vuole aprire un tavolo di interlocuzione per decidere sulle attribuzioni delle deleghe. Lavoreremo su questo e nel frattempo cercheremo di essere più vicino possibile a chi ha necessità di attenzione e di cura.

 

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 Sede della Provincia di Monza e Brianza - Manifestazione contro la chiusura della Carrier

 

Nel territorio c'è una grande quantità di aree dismesse. Come pensate di reintegrale nell'economia territoriale?
Abbiamo intenzione di portare a termine quella parte di lavoro rimasto incompiuta nel Ptcp. Questo è molto importante. Peraltro come Partito Democratico nel mandato precedente avevamo evidenziato la necessità di un censimento puntuale, a fronte di dati provenienti da un rilevamento ormai datato. Avevamo anche ipotizzato di dotare la Provincia con una visione più strategica in merito alla gestione e al recupero delle aree dismesse. Questo è un lavoro in più. Contiamo di integrarlo al Ptcp, lo strumento di pianificazione territoriale che comunque manterremo orientato alla tutela del territorio e alle necessità di natura ambientale.

I problemi delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare quelli legati alla Pedemontana, nel corso del tempo sono andati a complicarsi ulteriormente. Come pensate si affrontarli?
Pensiamo di tenere i due temi aperti. Entrambi presentano, per vicende diverse, problematicità complesse. Il primo è quello legato a Pedemontana. La situazione si sta complicando di mese in mese. Nemmeno noi, nonostante le tante sollecitazioni, siamo in grado di conoscere cosa potrà accadere da qui alla sospensione dei cantieri per effetto di Expo. Indubbiamente vogliamo reclamare a gran voce il piano economico-finanziario, perché in questo momento si sta procedendo su un progetto che non ha un livello di chiarezza adeguato e rischia di creare una situazione di svantaggio sul territorio, piuttosto che creare un sistema infrastrutturale più efficiente. Avremo un incontro con la Regione gli ultimi giorni di ottobre. il Presidente Maroni ce lo ha assicurato. Li cercheremo di avere delle risposte e di ottenere tutta la chiarezza necessaria. A fronte di quello che ascolteremo, metteremo in atto le iniziative opportune. L'altra questione sul trasporto pubblico che mi interessa molto si traduce ancora con la parola chiarimento: anche qui il problema è centrato sugli impegni economici. La metro-tranvia ad esempio ha dei tempi già definiti, ma ci sono ancora questioni che devono essere risolte dai vari soggetti attuatori. Considerata l'importanza di questa infrastruttura pubblica, rappresenterà per noi un attenzione prioritaria.

Manterremo il Ptcp orientato alla tutela del territorio e alle necessità di natura ambientale

Il Ptcp vigente è il frutto di una elaborazione comune tra maggioranza e minoranza del Consiglio provinciale uscente. Se da un lato è stata perseguita la finalità di invertire il fenomeno del consumo di suolo (siamo la provincia più urbanizzata d'Italia), dall'altro lo strumento di pianificazione è stato attaccato da più di cento ricorsi al Tar. Come pensate di affrontare le conseguenze delle sentenze? Pensate si possa mantenere ancora un impianto strategico complessivo?
Si ritengo sia possibile mantenere l'orientamento e l'impostazione complessiva. Certo ci sono i ricorsi. Abbiamo avuto un certo numero di pronunciamenti. In qualche modo hanno ci fornito un idea dell'approccio da parte del Tar sulla materia. Al momento le posizioni della provincia hanno trovato accoglimento in termini sostanziali e quindi finora il favore dei ricorsi è rivolto alle ragioni della Provincia. Nel prossimo mese ci saranno maggiori dettagli su questa tematica. Per come la conosco, pur riservandomi da fare qualche approfondimento, al momento non c'è motivo di essere preoccupati. (Qui l'esito recente del ricorso al Tar fatto dal Comune di Bernareggio, ndr)

I Comuni devono raggiungere una visione più generale e condivisa e abbandonare la visione meramente localistica

Il nuovo ente territoriale dovrebbe essere basato sul coinvolgimento delle comunità locali. Ma è risultata evidente la permanenza di una certa conflittualità di interessi tra alcuni Comuni, in particolare tra quelli contigui. Molti ricorsi presentati al Tar appartengono peraltro proprio ai Comuni. Questo non denota insufficienza di dialogo tra i Comuni e l'ente? L'area vasta è in grado di governare la litigiosità persistente?
I Comuni devono raggiungere una visione più generale e condivisa e abbandonare la visione meramente localistica. Bisogna affrontare insieme un ragionamento più esteso. Questa rappresenta per noi una delle sfide più importanti.

Ma ora che la Provincia è stata depotenziata, non risulterà più difficile perseguirla?
No. Io non credo che la Provincia sia depotenziata. È diventata un'altra cosa. Per certi versi è un bene che sia una realtà nuova rispetto a quella del passato. Credo però che questo sia il banco di prova più importante, interessante e anche difficile. Si tratterà, con una responsabilità di sistema di area vasta, di coniugare le situazioni specifiche. Ecco perché dicevo che è fondamentale assumere un orientamento culturale condiviso e lasciarci guidare da questo, piuttosto che da visioni specifiche.

 

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 Palazzo Arese Borromeo - Cesano Maderno

 

Il tema della cultura, in passato sottovalutato, si sta rivelando essere una componente importante se non determinante per l'economia territoriale. In Brianza la Provincia ha avviato alcuni progetti dimostratisi utili, per esempio Ville Aperte. Che cosa pensate di proporre ora, ritenete che le politiche culturali possano avere un ruolo strategico per la Brianza?
È una delle questioni di cui sono più convinto e sicuro. Dobbiamo unire alla progettualità di Ville Aperte quella del Distretto Culturale Evoluto. Daremo maggiore slancio alla valorizzazione del nostro patrimonio. Questo tema ha indubbiamente effetti benefici di ricaduta verso l'unità di intenti tra i Sindaci e favorisce un progetto condiviso di area vasta. L'ente farà di tutto perché questa propensione diventi una delle linee guida della nuova progettualità amministrativa.

Ci sono risorse per la promozione del libro e della lettura e per il sostegno dei sistemi bibliotecari locali e dei servizi che si erogano sul territorio locale (BrianzaBblioteche e Sistema bibliotecario Vimercatese?
Le risorse sono un po' scarse, ma sul sistema bibliotecario siamo decisi a fare il massimo perché lo riteniamo importante. Settimana prossima ho in programma un incontro con la direzione biblioteche proprio in questo senso, cioè per trovare soluzioni utili a sostenerlo e renderlo ancora più efficiente.

Un aspetto fondamentale, a cavallo fra cultura e turismo, è quella del marketing territoriale. Negli anni passati i soli momenti in cui si è parlato di Brianza a livello nazionale è stato per gli arresti e per la patetica polemica con Virzì. In quale modo pensate di recuperare terreno?
Pensiamo che Expo, di cui presenteremo i progetti della Villa Reale di Monza , ci possa dare un buon contributo. A partire da qui proveremo, anche con le risorse che vi sono state dedicate da parte del ministero a sostenere le iniziative correlate. Proveremo a mettere a frutto i progetti con l'effetto rete. Purtroppo la capacità di demolire l'immagine ha un impatto molto più rapido rispetto al tempo necessario per costruirla. Noi ci metteremo con pazienza e determinazione a sostenere le questioni vere che sono le reti culturali, quella dei teatri, dei cinema, delle rete biblioteche, la valorizzazione delle ville e il Distretto Culturale Evoluto. Il fatto che le Amministrazioni lavorino in rete ci da possibilità di fare bene.

 

 

 

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Gigi Ponti festeggia la sua quarta elezione a Sindaco di Cesano Maderno

 

Chi è Gigi Ponti

Gigi Ponti nasce a Cesano Maderno nel 1959. Dipendente delle Ferrovie Nord inizia a fare politica a diciannove anni iscrivendosi alla Democrazia Cristiana. Nel 1990 a soli 30 anni diventa Sindaco, sostenuto da una alleanza di Dc e Pci. Nel 1995 fa il bis. Nel 1999 fail tris e si guadagna la fascia tricolore al primo turno senza ricorrere al ballottaggio. L’ultima volta raggiunge il 60% dei voti. Con i suoi tre mandati consecutivi è stato uno dei Sindaci più longevi della Brianza. Il sociologo Aldo Bonomi ha definito Gigi Ponti: “ L'uomo giusto per stemperare il rancore del Nord. Sa mettere il territorio al centro della sua azione politica, molto più delle chiacchiere di Lega Nord & PdL. Si è dimostrato capace di portare in Brianza un autentico federalismo, avendo già di fatto costruito un ente locale che funziona".


Nel giugno del 2004 entra a far parte della Giunta provinciale come assessore all’attuazione della Provincia di Monza e Brianza. In questo assessorato ha traghettato l'attuazione della provincia di Monza e Brianza, creando le strutture amministrative, le sedi e lo scorporo patrimoniale dalla Provincia di Milano. Durante il mandato di Assessore ha dato il via a un progetto di territorio denominato “Molta+Brianza”, messo a punto dall'architetto svizzero Andreas Kipar. Progetto pensato per integrarsi a un altro grande progetto, la Dorsale Verde Nord, ovvero la creazione di una continuità ecologica e paesaggistica nella fascia centrale della Brianza.

Nel 2009 le prime elezioni provinciali di Monza e Brianza vedono l'affermazione del centro destra. Il progetto messo a punto per anni da Ponti finisce nei cassetti della nuova Amministrazione guidata da Dario Allevi. Si crea una situazione paradossale. Il centro destra che ha vinto le lezioni, soprattutto per ricaduta e traino elettorale operato da Berlusconi all'apice della popolarità nazionale, non ha un vero o compiuto progetto. E' il tipico caso elettorale utile a dimostrare l'essere il programma  un elemento secondario della scelta elettorale. L'Amministrazione di Allevi comincia con fatica il lavoro amministrativo. Oltre alle carenze di programma viene subito investita dall'onda, sempre più popolare in Italia, favorevole alla eliminazione delle Province. Viene prospettato dal governo in carica di centro destra un programma di abolizione che però subisce ripetute proroghe nel corso del tempo. In ogni caso appare certa l'eventualità che la neonata Provincia di Monza e Brianza finisca nel 2014 con un solo mandato la sua breve esistenza.

Qui il nostro Romano Bonifacci ha intervistato Ponti sul tema della Provincia incompiuta di Monza e Brianza

Gigi Ponti si trova così nel ruolo di capogruppo della minoranza Pd del consiglio provinciale. Successivamente viene eletto segretario provinciale del Pd. Con questo incarico conduce una linea politica centrata sul pragmatismo che permette peraltro di aiutare l'amministrazione provinciale di Allevi a portare a compimento il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. L'Amministrazione provinciale, oltre all'ondata anti-provincia, viene investita nel 2012 anche da indagini della magistratura nel pieno della bufera investigativa denominata "Operazione Infinita" Due Assessori vi sono coinvolti e costretti a rassegnare le dimissioni. L'Amministrazione riesce comunque a proseguire il mandato. Si può considerare questo un caso emblematico oltreché raro, in cui la politica è riuscita a superare gli steccati e alla fine a produrre vantaggi e utilità per il territorio e la popolazione. Alcuni progetti abbozzati da Ponti, come l'agenzia per il lavoro e Ville Aperte vengono avviati e perfezionati durante il mandato di Allevi.

Nel 2012 Gigi Ponti si presenta candidato Sindaco a Cesano Maderno. Vince ancora per la quarta volta e va a sostituire l'Amministrazione in carica di centro destra. Con l'incarico di Sindaco si presenta nel 2014 a concorre per la carica di Presidente di Monza e Brianza e viene eletto.

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.