Guia Faglia si è occupata di educazione, giovani, architettura e teatro a Monza e dintorni fino alla trentina.

Poi si è trasferita in Montenegro con il marito Marco e due figlie di pochi anni. Ha lavorato cosí appassionatamente su educazione e diritti dei bambini con i Rom rifugiatisi li’ dopo la guerra in Kossovo che all’ufficio d’igiene di Monza le hanno chiesto se fosse nomade. Forse anche per via di una figlia molto abbronzata e decisamente spettinata.

Ma le vaccinazioni sarebbero servite loro per trasferirsi sei anni in Uganda, nell’Africa orientale. Passata ai diritti delle donne, si è occupata di progetti contro la violenza di genere nel Nord Uganda massacrato dalla guerriglia.

Dopo aver agito, è andata a pensarci su in Ighilterra grazie a un master su Genere, Sessualitá e Diritti Umani.

Da poco piú di un anno vive a Gerusalemme Est dove fa volontariato con le donne Palestinesi, coordina i volontari in tutto il mondo per una rete che si occupa della relazione tra genere e disastri e lavora a un progetto mediterraneo.