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 Grande sensazione ha suscitato in tutto l’ambiente scientifico mondiale la scoperta delle  (prime?)  piramidi azteche a Monza. Studiosi, folle di turisti e semplici curiosi si dirigono sempre più numerosi verso la via Tagliamento, dove si trovano le piramidi, per vederle con i propri occhi.

Grande sensazione ha suscitato in tutto l’ambiente scientifico mondiale la scoperta delle  (prime?)  piramidi azteche a Monza. Studiosi, folle di turisti e semplici curiosi si dirigono sempre più numerosi verso la via Tagliamento, dove si trovano le piramidi, per vederle con i propri occhi. Purtroppo la via è dissestata a causa di cantieri vari, iniziati e abbandonati non si sa per quale motivo,  che hanno lasciato strade sterrate, piante divelte e buche ricoperte da sassi, dove le macchine affondano regolarmente.

Se si voleva ricreare un paesaggio “centroamericano” in cui ambientare le piramidi per l’Expo 2015, non si poteva fare diversamente. Avremmo dovuto almeno piantare qualche pianta nuova o magari solamente non distruggere quelle esistenti, e sistemare in fretta le strade senza aspettare babbo morto.

Comunque le piramidi sono là. Si ergono maestose e si stagliano superbe contro il cielo assolato di questi giorni. Chi volesse andare a fotografarle si doti di stivali, piccozza, corde, di un telefono cellulare e di vettovaglie nel caso in cui affondi in qualche buca di “sassi mobili” e debba aspettare l’arrivo dei soccorsi.

Soprattutto non vada solo, ma con qualcuno che lo possa assistere nel caso in cui il cellulare “non prenda”. Auguri.

 

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