COMUNICATO DEL COORDINAMENTO DI ASSOCIAZIONI E COMITATI DI CITTADINI DI MONZA IN MERITO AL RIGETTO DELLA RICHIESTA DI ASSOGGETTARE A VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) IL PII IN VIA FOSCOLO-PASCOLI-PELLICO

 Apprendiamo con disappunto che ancora una volta l’Amministrazione Comunale si dimostra sorda alle preoccupazioni che emergono in città su alcune scelte urbanistiche controproducenti della Giunta, come la realizzazione di residenziale superfluo (nonostante a Monza vi siano diverse migliaia di alloggi non occupati) e la costruzione di nuove Medie Strutture di Vendita che stanno mettendo in difficoltà i piccoli negozi di vicinato.

Ultima di una lunga serie, la decisione dell’AC tramite un provvedimento (datato 16 gennaio 2020) che ha escluso la VAS, ed ha rigettato il documento di suggerimenti del Coordinamento alla proposta di modifica del PII di viale Foscolo-Pascoli-Pellico, dove, a fronte dell’ulteriore incremento delle volumetrie e delle altezze degli edifici, già sciaguratamente approvate in via preliminare con atto di indirizzo della Giunta (n. 80 del 26 marzo 2019), in una situazione critica dal punto di vista viabilistico, del traffico, dell’inquinamento, si chiedeva semplicemente di assoggettare a VAS la proposta di modifica del PII, per verificare compiutamente tali criticità.

La stessa Provincia di Monza e Brianza ha espresso “la necessità di condurre approfondimenti più puntuali in merito alla compatibilità al PTCP attraverso l’esame specifico dello Studio della Mobilità, da espletare in sede di procedimento di approvazione dell’istanza di modifica del Piano” (di fatto confermando l’esistenza di una possibile criticità). A tali obiezioni nelle controdeduzioni l’AC si limita a dire: “… si ritiene che il nuovo carico urbanistico/veicolare non generi un aumento di emissione in atmosfera significativo.” salvo poi decretare anche: “Di sottoporre la modifica ad approfondimenti più puntuali relativamente all’aspetto viabilistico …”.

Facciamo notare che, nel provvedimento, all’interno del parere allegato della Provincia di Monza e Brianza manca (!) la Pagina 2, e che comunque le conclusioni della stessa Provincia sono le seguenti: “… in assenza di analisi dettagliate sulle condizioni del contesto, le affermazioni secondo cui le nuove funzioni previste dall’intervento non vengono ad incidere significativamente sul traffico veicolare esistente sono solo in parte condivisibili; pertanto ci si riserva di condurre eventuali successivi approfondimenti più puntuali in sede di valutazione di compatibilità al Ptcp mediante l’esame dello specifico Studio della Mobilità che accompagna la Variante al PII, non incluso nella documentazione ora resa disponibile.”

La proposta di modifica del PII poteva essere l’occasione per correggere le storture del precedente progetto, rinunciando alla quantità in favore della qualità: quindi non solo la riduzione delle superfici occupate dai corpi di fabbrica in favore di maggiori superfici filtranti e a verde, ma anche il ridimensionamento delle volumetrie e delle altezze in un contesto denso e caratterizzato da fabbricati di 2-3 piani, una maggiore articolazione funzionale, il contenimento della problematica traffico-inquinamento.

E’ ora di finirla con una visione obsoleta del mercato immobiliare che ha sempre puntato nei decenni passati sulla quantità, mentre invece bisogna favorire una visione che punti attraverso l’intervento sulle aree dismesse, alla riqualificazione dell’intero tessuto cittadino oggi afflitto dai problemi che tutti hanno sotto gli occhi e provocati proprio da quella visione miope e privatistica dello sviluppo immobiliare.

In assenza di queste scelte ragionevoli e coraggiose la proposta di “bosco verticale” dello studio Boeri rischia invece di essere lo specchietto per le allodole che fa digerire alla cittadinanza aumento di volumetrie, mancanza di mixitè funzionale e aumento di traffico e inquinamento.

Infine facciamo notare il grave refuso a pagina 6 del provvedimento, ove riguardo le 3 torri (residenziali) si attribuisce erroneamente al Coordinamento l’affermazione “massima altezza di 50 piani; …” (!) mentre invece quella corretta è: “fino a 50 m di altezza” riportata a pagina 23 (comunque un’altezza esagerata fino a sedici piani!) In questo modo si prefigura uno scenario cupo soprattutto per gli abitanti delle case di fronte, quando sole e luce diventeranno solo un ricordo.

Nonostante l’esclusione della VAS, il Coordinamento ritiene doveroso proseguire con altre iniziative per cercare di eliminare le criticità presenti nella proposta di modifica del PII, e sostituirla con un progetto alternativo di recupero qualitativo dell’area dismessa, a beneficio innanzitutto degli abitanti di quella zona.

Il Coordinamento di Associazioni e Comitati di cittadini di Monza

Legambiente Circolo di Monza, CCR Gruppo ambiente e territorio, Comitato Parco di Monza A. Cederna, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito-Monteverdi, Comitato via della Blandoria, Comitato Triante, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere San Donato, Comitato quartiere San Carlo e San Giuseppe, Comitato Buon Pastore.

Monza, 4 febbraio 2020