Comunicato Stampa

LICENZIATO IN DIRETTA UN DELEGATO DELLA CGIL DURANTE UNA TRATTATIVA

Si è svolta questa mattina, nella sede della CGIL di Monza, la conferenza stampa relativa al licenziamento di un delegato della Filt CGIL che lavorava nella ditta COTAM TRANS di Cavenago Brianza.

L’azienda (COTAM TRANS di Cavenago Brianza, via De Coubertin, 19) opera per conto terzi nell'ambito del trasporto delle merci, prevalentemente collettame, al servizio di grandi clienti presso i quali i mezzi vengono messi giornalmente a disposizione per l'utilizzo.

Ha circa trentacinque dipendenti di cui Rocco De Giorgi è uno dei più anziani, non solo per età (55 anni), ma anche per anzianità aziendale.

Rocco De Giorgi è (era) delegato della CGIL, assieme ad un altro compagno, rimasto in azienda.

Hanno descritto l’accaduto Maurizio Laini, segretario generale della CGIL di Monza e Brianza, Salvatore Campisi, segretario generale della Filt CGIL e, appunto, Rocco De Giorgi, il camionista vittima dell’inusitato licenziamento in diretta, nel bel mezzo di una trattativa sindacale.

Così Salvatore Campisi ha raccontato i fatti:

“Succede che nella florida Brianza un'azienda di logistica e trasporto (non l'unica) utilizzi spesso i lavoratori in modo non conforme alle normative di legge sull'orario di lavoro, di guida ed in materia di sicurezza.

Succede che la RSA aziendale chieda continuamente in ripetute e sfiancanti riunioni che l'azienda si adegui alla normativa e rispetti il diritto dei lavoratori.

Succede anche che l'azienda da un paio d'anni a questa parte, cominci invece ad utilizzare, in modo a nostro avviso illegittimo, personale non dipendente, nella maggior parte dei casi lavoratori di cooperativa, “chiamati” per una giornata o per servizi singoli, in nero, per sostituire i propri dipendenti che nel frattempo venivo lasciati a casa senza lavoro.

Succede ancora che dopo molte insistenze riusciamo ad ottenere un incontro presso la Fai di Milano, associazione alla quale l'azienda aderisce e dove, il 31 ottobre si svolge l'incontro, durante il quale, mentre stavamo proponendo un accordo per il corretto utilizzo dei lavoratori di cooperativa, uno dei titolari mette sul tavolo la lettera di licenziamento per il De Giorgi, reo di aver protestato vivacemente qualche giorno prima, per essere stato lasciato a casa mentre, in quella stessa giornata, almeno quattro soci di cooperativa, uscivamo con i mezzi aziendali, compreso quello che avrebbe dovuto utilizzare Rocco. Il tutto nel silenzio totale dei rappresentanti della Fai che, alla nostra (arrabbiata) richiesta di spiegazioni, rispondevano con un'alzata di spalle”.

Del resto, nel frattempo, l'azienda aveva già “convinto” una buona metà dei propri dipendenti a sottoscrivere una lettera (anzi due, la seconda dopo il licenziamento di Rocco), nella quale si accusano i delegati sindacali e la Filt stessa nella persona del suo Segretario Generale,di ogni nefandezza ai danni dell'azienda e dei lavoratori che vi lavorano (manca solo l'accusa di aver buttato giù le torri gemelle...).

Molti di coloro che hanno sottoscritto le lettere hanno poi contattato la Filt per comunicare che la loro firma era dovuta al fatto che “tenevano famiglia...”.

Maurizio Laini aggiunge: ”E’ evidente che questo episodio si inserisce in un contesto, in un clima di arroganza e di negazione dei diritti in un mercato, quello del trasporto e della logistica, spesso senza regole o meglio, caratterizzato dalla sistematica e consapevole violazione delle regole”. Il Segretario allude al lavoro in nero, al mancato rispetto delle prescrizioni relative alla sicurezza stradale, alle interminabili giornate alla guida, all’utilizzo di personale di cooperative che non applicano contratti, disdegnano le leggi e sottopagano il personale, soprattutto se immigrato. “Nella ricca e pulita Brianza anche ditte con logo prestigioso percorrono le strade dell’abbassamento inusitato dei costi, facendo pagare ai lavoratori (qualche volta anche agli automobilisti incolpevoli delle nostre strade) il prezzo di una concorrenza esasperata dove i prezzi sono fatti dai grandi committenti”.

Il fatto è stato segnalato alla Direzione Provinciale del lavoro di Milano.

L’avvocato Scisca è stato incaricato dalla FILT di impugnare il licenziamento.

CGIL e FILT si rivolgeranno al Prefetto di Monza e Brianza per sollecitare un intervento.

“Siamo realisticamente ottimisti – conclude Laini – sull’esito dell’impugnativa davanti al giudice del lavoro vista l’enormità dell’accaduto, ma resta il problema di un settore a diritti deboli e precari”.

“I miei guai sono cominciati – aggiunge infine Rocco De Giorgi – quando abbiamo cominciato a contestare all’azienda violazioni contrattuali intollerabili. Prima qualche “punizione” sull’uso dei mezzi, sui servizi da effettuare e poi la contestazione per aver scioperato, fino al licenziamento. I miei compagni sono dispiaciuti e mi hanno manifestato solidarietà, mi sono stati vicini. Qualcuno ha suggerito di chiedere scusa all’azienda: ma dopo quello che mi hanno fatto penso che sia l’azienda a dovermi chiedere scusa. Dopo trent’anni di lavoro…..”

Monza, 22 novembre 2011