cyrano

In scena al Binario 7 lo spettacolo di Corrado Accordino con Alfredo Colina e Alessandro Betti. Ridere con gusto

L’arte che cita sé stessa è di una noia mortale e, prima di assistere allo spettacolo, avevamo temuto che con “I due Cyrano” Corrado Accordino fosse cascato nel tranello. In realtà il lavoro messo in scena con Alfredo Colina e Alessandro Betti fa sì uso di riferimenti ad altri testi e contesti (a cominciare ovviamente dal Cyrano di Edmond Rostand) ma non si fa imbrigliare, non si ripiega su stesso. Intanto è assai divertente, grazie al cielo. Ci troviamo gag un po’ ruffiane (il tatuaggio del serpente…) ma tante altre molto più originali che danno modo ai due interpreti di muoversi su registri anche assai diversi e di esaltarsi intorno ad una comicità che non ha bisogno dei tormentoni televisivi (il grande buco che ha inghiottito tanti autori e attori in questi anni). Colina e Betti sono messi davvero alla prova: siete bravi? Dimostratelo. A mani nude, senza ritornelli, senza maschere (togliti quel naso finto, credi che basti a fare di te un’altra persona?) possono ricorrere solo al proprio corpo, al proprio viso, alla propria voce. Infatti in scena restano sé stessi: Colina e Betti. Alle prese con i provini per un Cyrano di cui sanno assai poco e uno svolgersi pieno di sorprese e di umorismo nero (Quattro matrimoni e un funerale o Totò Diabolicus ce l’avete presenti?). Nerissimo quando nel candore della scena disegnata da Maria Chiara Vitali irrompe la camicia inzaccherata di rosso sangue (che vediamo) o le foto sul telefonino delle efferatezze immortalate in selfie ipernarcisistici (che immaginiamo). Lo splatter al tempo di Snapchat.

“I due Cyrano” sorprende poi nell’alternarsi delle parti fra i due protagonisti, quello che all’inizio sembra la vittima un po’ minchiona poi diventa una belva e poi ancora uno sciocco e poi un cinico aguzzino e così via. E sorprende anche che a scriverlo sia un Accordino che raramente si è cimentato con la commedia (a memoria: mai?). Divertendo e prendendo in giro il proprio mondo, quello degli attori venuti fuori dalle accademie che si sentono dio-in-terra, che se la tirano da morire perché erano al party con la Nicole (Kidman) e la Uma (Thurman) ma poi non sono capaci di dir loro nulla perché con l’inglese sono messi maluccio. Fermandosi, per fortuna, sempre un passo prima dell’autoreferenzialità.

Ci è piaciuto questo “I due Cyrano” e abbiamo consigliato i nostri amici di andare a vederlo perché è bello e sano divertirsi senza sentirsi degli idioti, in attesa che dal palco venga ripetuta per la ventesima volta la frase già sentita in Tv a Colorado o Zelig. La comicità, non lo scopriamo adesso, ha una grande dignità e soprattutto ha un’efficacia ineguagliabile. Peccato che siano soprattutto gli autori ruffiani a ricordarselo.

 

I DUE CYRANO
di Corrado Accordino

con
Alessandro Betti
Alfredo Colina

scene e costumi
Maria Chiara Vitali

assistente alla regia
Valentina Paiano

regia
Corrado Accordino

produzione
La Danza Immobile/Teatro Binario 7

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.