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Sollecitato dall'Unione commercianti, l'assessore di Monza Gargantini vuole i negozi aperti nel giorno della festa dei lavoratori. E i sindacati dichiarano sciopero

Ha dell'assurdo quello che sta accadendo a Monza in questi giorni: lavoratori che per poter "rispettare" la festività a loro più cara - il Primo Maggio - devono indire uno sciopero. L'amministrazione comunale ha infatti deciso di derogare alla chiusura delle attività commerciali e dare la possibilità ai negozi di aprire i battenti «La nostra Amministrazione – afferma l’Assessore alle Attività Produttive Paolo Gargantini - ha deciso di ascoltare l’Unione Commercianti che chiedeva di poter aprire le serrande il 1 maggio, che quest’anno cade in sabato. Si tratta di un modo per andare incontro alle esigenze dei negozianti che proprio nel sabato vedono il giorno di maggior lavoro, pari al 50-60% del fatturato settimanale. In un periodo di crisi come quella che stiamo vivendo, andare incontro alle richieste dei commercianti è il minimo». Ma proprio il minimo, capirai che sforzo. Così, mentre a livello di Governo il Centrodestra si affanna a dire che la crisi quasi non c'è e che tutto va bene madama la marchesa, a Monza si accorge che il settore ha bisogno di aiuto concreto e reale, cioé di aprire nel giorno di festa più importante per i lavoratori di tutto il mondo.

I sindacati non hanno atteso molto per annunciare un paradossale giorno di sciopero, paradossale perché si terrà in un giorno di festa. È sempre Gargantini a ribattere in un comunicato «È con rammarico che prendo atto dell’indizione dello sciopero, dopo che la decisione di deroga alla chiusura dei negozi il 1 maggio era stata presa in modo congiunto nel corso della riunione avvenuta tra l’Amministrazione Comunale, Unione dei Commercianti MB e Sindacati. Nel corso dell’incontro abbiamo stabilito anche di confermare la chiusura degli esercizi commerciali il 2 giugno festa della Repubblica». Come a dire: che volete, non vi basta il 2 giugno?