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Biciclette, piste ciclabili e accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo a Monza. Gli elementi del progetto “Adotta una ciclabile” promossa da FIAB MonzainBici e Consorzio Comunità Brianza, in collaborazione con Centro di Servizio per il Volontariato di Monza e Brianza e con il patrocinio del Comune di Monza.

 

Biciclette e piste ciclabili e accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo a Monza. Ecco gli elementi, apparentemente disparati ma ben assortiti, del progetto “Adotta una ciclabile” promossa da FIAB MonzainBici e CCB (Consorzio Comunità Brianza), in collaborazione con CSV MB (Centro di Servizio per il Volontariato di Monza e Brianza) e con il patrocinio del Comune di Monza.

Mai avrei pensato di scrivere di biciclette dato che non posso pedalare, ma questo “slogan a due ruote” che presenta lavori utili alla città da parte dei richiedenti asilo a Monza in collaborazione con varie associazioni brianzole ha stuzzicato la mia curiosità interculturale e così… venerdì 15 maggio 2015, eccomi qui!

In un clima amichevole davanti a un aperitivo al circolo Arci Scuotivento ho conosciuto meglio l’iniziativa chiacchierando con Luciano Rossetti di FIAB MonzainBici e Cristina Rossi del Consorzio Comunità Brianza, l’ente che gestisce l’accoglienza dei migranti nella nostra zona.

Questo momento conviviale concludeva l’attività vera e propria, la pulizia e manutenzione di un tratto di pista ciclabile del quartiere S. Rocco, svolta dai richiedenti asilo politico coordinati da volontari italiani.

Il pomeriggio il cielo prometteva temporale e io temevo che tutto saltasse. Invece “i ragazzi con una marcia in più”, come li ha definiti Luciano Rossetti, non si sono fatti spaventare da vento e pioggia e hanno semplicemente interrotto un po’ prima il lavoro. Il mio incontro si è rivelato una corsa contro il tempo: sono arrivata ad aperitivo iniziato ma l’incastro è stato perfetto per ottenere le informazioni che mi servivano.

Scopro così che l’uscita di oggi è parte di un percorso più ampio e nasce dall’idea di integrare i migranti tramite un lavoro utile alla società in cui si trovano a vivere. Non si tratta di un’imposizione: dopo il primo incontro di presentazione, si proponeva ai richiedenti asilo di aderire al progetto sottoscrivendo un “patto di volontariato”. Su 30 persone ospitate, 20 hanno partecipato ai quattro incontri di formazione teorica e 10 all’attività vera e propria.

“È un buon risultato per Monza, anche se abbiamo dovuto scontrarci con le lungaggini della burocrazia comunale” mi spiega Rossetti. “Lo scopo principale del progetto era la sistemazione e la manutenzione dei tratti più trascurati delle piste ciclabili, individuate nei sopralluoghi dei volontari di FIAB-MonzainBici. Il nostro contributo come associazione è stato soprattutto di coordinamento e supervisione, il lavoro pratico l’hanno fatto i ragazzi. È la prima volta che faccio volontariato a stretto contatto con le persone e sono soddisfatto.”

“I vantaggi, però, sono molti altri per loro” continua Cristina Rossi. “I richiedenti asilo socializzano con volontari italiani, così approfondiscono la conoscenza della lingua iniziata nei corsi statali che frequentano. Imparano a usare e riparare la bicicletta, un mezzo economico che gli è utile per spostarsi autonomamente e, con un po’ di fortuna, potrebbe trasformarsi anche in opportunità di lavoro. Tramite la collaborazione, nata strada facendo, di altre associazioni come ARCI, anche il giro delle loro conoscenze si amplia!”

Di questo sono stata testimone sul campo: mentre parlavo sentivo saluti e chiacchiere tra ‘ragazzi e ragazze’ africani e italiani. L’amicizia iniziata lavorando insieme sarà anche ‘a pelle’, ma è indipendente dal colore!

Marta, la “stampellatrice”

P.S. Come potete immaginare dalla firma, sono una reporter un po’ speciale. Sono infatti dotata di un bastone che mi accompagna su (quasi) tutti i terreni e di occhiali a lenti spesse che mi permettono di scrutare a breve distanza ciò che succede nel mondo e anche dentro le persone…

lab redazione mondo 300laboratorio di giornalismo dedicato all'intercultura e all'immigrazione sul territorio brianzolo tenuto da Daniele Biella, promosso da Africa 70, Arci Scuotivento, Comune di Monza e Vorrei con il sostegno di Fondazione Monza e Brianza.
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