Vivo ad un passo dall'affascinante Lecce, quel passo sufficiente a trasformare il paesaggio dal ricercato barocco alla più triste delle periferie dell'hinterland salentino. Considero questo limbo periferico necessario e determinante per il mio pedigree. La frequentazione del degrado come spinta verso la ricerca del bello, del condiviso, della voglia di rialzarsi, e spesso ne ritrovo germogli importanti nelle periferie, in senso architettonico, umano, sociale e politico. Ho un passato di militanza nel Comitato per la difesa dei Diritti degli Immigrati e nel collettivo Rom Amici Miei nel quale mi sono occupata di animazione dell'infanzia femminile nel campo rom della mia città. Adoro viaggiare per l'Italia prevalentemente a piedi e con pochi mezzi, sono drogata di visite ai musei, prediligo l'arte contemporanea e la pittura gotica.

Come molti giovani meridionali laureati non emigrati svolgo (almeno) due professioni: collaboro come restauratrice di beni mobili presso una ditta della mia città dal 2011, dopo esser rientrata da Firenze dove ho svolto un Master in Restauro di Opere Policrome presso Palazzo Spinelli; dal 1999 sono istruttore tecnico presso una società sportiva di Scuola Nuoto Federale molto attiva in Puglia.

Pratico la scrittura, la pittura, la scultura, l'agricoltura, l'ironia e la malinconia.