Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti. Per proseguire devi accettare la nostra policy cliccando su “Sì, accetto”.
La delusione e la tristezza per il ritiro di Bernie Sanders si mescolano all'indignazione per come il Moloch onnivoro del potere, negli anni 60 rappresentato dai "Masters of War" di Bob Dylan, ha agito per neutralizzare la Rivoluzione Politica sandersiana per la seconda volta consecutiva. Ma la lotta non si fermerà perché, a dispetto di tutto, The Times They Are a-Changin'.
La settimana scorsa Trump, Biden e Sanders hanno affrontato direttamente l’emergenza sanitaria che sta per travolgere in maniera enorme anche gli Stati Uniti. Sebbene Sanders sia emerso come la figura più “presidenziale”, sarà Biden a godere di tutti i vantaggi mediatici, soprattutto dopo il dibattito di domenica notte, in cui Uncle Joe non ha dato segni di cedimento mentale e Bernie non ha picchiato duro come avrebbe dovuto.
Non si esaurisce con l’elezione del nuovo presidente la carica dell’ultimo film di Michael Moore, girato durante il suo one-man-show teatrale in una cittadina dell’Ohio dove alle primarie i Trumpiani hanno battuto i Clintoniani 4 a 1. Divertimento, profondità, commozione e speranza.
Emozioni a caldo di una sandersiana di Monza
Washington Post: Sanders spina nel fianco di Mrs. Clinton. Presidente della Camera Paul Ryan: Sanders vero pericolo da fermare. Ma dopo le rivelazioni dell’FBI sulle email vaganti nel computer di Anthony Weiner, ben altri sono gli incubi di Hillary
Il dibattito Clinton-Trump di Saint Louis, media mainstream e reti indipendenti, le contraddizioni di Bernie Sanders, l’indecisione dei suoi sostenitori tra la demexit e il go green da una parte e il lesser evil dall’altra. Il documentario The best democracy money can buydiGreg Palast e l’intervista alle scrittrici progressiste Dianne Feeley e Nancy Holmstrom.
Abilita il javascript per inviare questo modulo