La valigia dei libri
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I racconti di Adamo. Passano i treni a Casalpusterlengo
Accarezza l’amuleto, chiude gli occhi, si volta sul fianco, si rigira, gli prude il naso, cerca il fazzoletto ma la pezzuola non c’è, rivolta i cuscini, li sprimaccia, nessuna traccia del fazzoletto.
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I racconti di Adamo. Amor ch’ a nullo amato amor perdona
Era sopraggiunta la pioggia estesa, senza più tuoni, una adunata di acque sulla collina, una raccolta di rigagnoli da ogni fessura, giù dagli scoscesi verso il mare che lambisce la costa.
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I racconti di Adamo. Le stagioni
Andiamo alla stazione, dove passano i treni che non fanno sosta.
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I racconti di Adamo. Scrivere sulla sabbia del deserto
Apro il libro. Faccio scorrere le pagine, sono tutte immacolate. Prendo un altro volume da uno scaffale. Anche su quella copertina è stampato “Cervantes, Don Chisciotte”, ma anche quelle pagine sono prive di scrittura.
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I racconti di Adamo. Madama Dorè
“Dove andiamo? Per ora andiamo al mercato di San Colombano. Poi si vedrà.” “Veniamo anche noi ” dicono i fuggitivi accodandosi ai fantasmi che si sono rimessi in marcia.
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I racconti di Adamo. La nebbia
Ci eravamo rifugiati nel paese dove mia madre era nata, dove abitavano le sue sorelle e dove viveva mia cugina Anna figlia della zia Lidia. Anna aveva la mia stessa età e aveva fatto i miei stessi studi.
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I racconti di Adamo. Re magi
Tali e quali le illustrazioni della Enciclopedia del nonno Siro. Alteri sui loro altissimi cammelli.
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I racconti di Adamo. Il passaggio del mar Rosso
L’Arcangelo Gabriele e la cornacchia sono davanti alla porta del nonno. Bussano. Tutto zitto. Eppure il lumino è acceso dietro la finestra. Bussano ancora. Nessuna risposta.
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I racconti di Adamo. Morte di sarpedonte
Rosetta deve occuparsi di far stampare e affiggere sui muri della città il manifesto funebre con l’elogio del defunto e il dove e il quando si sarebbero svolte le esequie, possibilmente nell’aula magna del Ginnasio
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I racconti di Adamo. La traduzione dell'Iliade
È una bella giornata, fredda ma limpida. Nella piazza la fontana zampillante è piena di pesci rossi. E’ la piazza della stazione. Nella stazione c’è un pappagallo che mi saluta
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I racconti di Adamo. Furto di biciclette
E nei corridoi orchestrine di violini a suonare orientali zingaresche. Finché non era accaduto l’irreparabile. Il sottufficiale, marito di Celeste, aveva scritto una seconda cartolina dall’Affrica: “Ti aspetto a Tripoli.”
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I racconti di Adamo. Premiata ferramenta “Chiodi-fulmini”
“Dimmi la verità” ma lei non dice il vero e io capisco che da lei fa freddo, molto freddo.
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I racconti di Adamo. La stufa arcidiavolo
Altri passi su per la scala. Tobia cade in ginocchio davanti ai nonni, ai bisnonni, agli avoli. C’è anche l’insegnante di latino, c’è anche il suo compagno di banco bocciato all’esame di stato.
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I racconti di Adamo. L'inverno
La nebbia avanza oscurando la blanda luce del cielo. Nelle case del mondo i vecchi sfogliano libri squinternati senza più ardire di leggere.
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I racconti di Adamo. Dov'è l'Africa?
Agamennone aveva decretato che fosse strappato ogni legame amorevole tra i troiani maschi da una parte, destinati alle isole dei Lotofagi, e le troiane destinate alla reggia di Sparta
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I racconti di Adamo. Mar Rosso
Lei scopava l’aula, lui accendeva la stufa, lei dava una pulita ai vetri delle finestre, lui andava avanti e indietro ripassando a memoria ciò che avrebbe letto durante la conferenza serale.
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I racconti di Adamo. Doppio kimmel
Nevicava… Nevicava nel silenzio assoluto come se fossimo tutti morti dal tempo dei faraoni.
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I racconti di Adamo. Lettere dell'imperatore
Il Maestro si risveglia spaventato: quanto ha dormito? E’ tardi, deve correre a scuola, oggi parlerà della morte di Socrate.
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I racconti di Adamo. Il venditore di chiodi
Una sera, stanco come il mondo, arrivo in una bicocca con l’insegna “Hotel del cavallo.” “C’è posto?” “C’è rimasta una branda in soffitta.” “Va bene” dico io “purché non vi siano topi.”
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I racconti di Adamo. Gli spettri di Moliere
Un figliol prodigo scrive una lettera al padre: ”Caro padre, non so più niente di te. Non so più niente della mamma …”
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I racconti di Adamo. La prima guerra punica
Ma una notte lo zio Pitagora non riesce a dormire. Si gira e rigira nel letto finendo addosso al tepore palpitante della sua donna.
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I racconti di Adamo. Il diluvio universale
La stanza è una pozza d’acqua. Noè posa Sara sul tavolo accanto alla cesta del pane. Il camino farfuglia. Noè si volta. Il camino balbetta, soffia, sospira, si lamenta.
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I racconti di Adamo. Il viaggio di Tobia
I genitori e il figlio si accoccolarono attorno alla stufa. La madre si fece coraggio, congiunse le mani e supplicò: “Tobia non partire. Non partire.”
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I racconti di Adamo. La zebra africana
Corro alla finestra e resto esterrefatto. Il circo Krupp dilaga nella piazza. Il signor Krupp in persona schiocca la frusta e si rivolge a me.
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I racconti di Adamo. Archiloco, renitente alla leva
Che male ho fatto?” “Che male hai fatto lo sai tu.” “Io non so niente e se sapevo l’ho dimenticato.” Ma il pesce inghiottiva il poveraccio e gorgogliando spariva nei gorghi.
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I racconti di Adamo. Stelle spente
“Diventerò un sasso senza lacrime.” pensò. Si scosse quando il doganiere gli batté una mano sulla spalla. “Si chiude.” disse. Lui, con rassegnazione, si avviò alla fermata del tram.
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I racconti di Adamo. L'Arca di Noé
“La carrozza della Transiberiana ci ha portati al capolinea.” “Vladivostok!” aveva confermato il corvo ed era volato via.
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I racconti di Adamo. Il mar Caspio
Quando io e mio padre torniamo mia madre con c’è più. La tela, l’ago, il filo e la forbice sono a terra. Mio padre si china a raccoglierli. Si rialza ed ha tutti i capelli bianchi. E’ diventato vecchio come Noè.
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I racconti di Adamo. Torno subito
Pinuccio Mancuso aveva farfugliato: “Mina anticarro.” e aveva passato alla donna un bottone di giubba militare, un bottone ammaccato come se fosse stato masticato dall’inferno.
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I racconti di Adamo. Carillon
Mio padre aveva usato quella cravatta una sola volta per la cerimonia di conferimento del premio di poesia assegnatoli da un giornalino letterario. “Vuol sapere qualcosa delle sue poesie?”
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I racconti di Adamo. Una manciata di chiodi
Povero Comico si trucca davanti allo specchio in un lago di lacrime. “Passatemi il cinabro!” e gli passano il cinabro. “Passatemi l’ocra!” e gli passano l’ocra
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I racconti di Adamo. Sbatte una porta nella notte
Il portiere intinge la penna nel calamaio: “Dove sei nato?” L’interrogato tace. “Dove sei nato e in quale anno?” sul viso del viaggiatore appare un finto sorriso.
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I racconti di Adamo. Il sorgere del sole
Muto era invece il camaleonte che appariva sul davanzale della finestra e mi fissava con occhi da coccio di bottiglia.
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I racconti di Adamo. Fitta nebbia
I due ascoltatori non sapevano che pensare, per un po’ si erano dondolati sulle sedie finché la donna si era fatta coraggio e aveva levato la mano. Aveva chiesto quale fosse la città ricordata nelle poesie. “Londra.” “Londra?” “Sì, Londra.” “Ci siamo stati anche noi.” aveva aggiunto il vecchio
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I racconti di Adamo. La battaglia delle Termopili
Agesilao socchiude l’anta centrale. Suo padre è là, gli occhi pieni di lacrime, le mani tremanti che stringono la risma dei suoi fogli manoscritti sui quali si raggrinzano vaste macchie di muffa.
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I racconti di Adamo. Il vento e l'albero
Le quattro del mattino! E’ l’alba. Il fuoco sui monti non c’è più. Menippo ha fatto un brutto sogno, si stropiccia gli occhi. Gli scarafaggi? Spariti! All’ora dovuta si presenta nell’aula. Davanti a lui una classe di svogliati
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I racconti di Adamo. Zio Ivo e la guerra d'Africa
Con le scarpe in mano aveva disceso la scaletta scricchiolante, sussurrando una “madonna” ad ogni sospiro dei gradini. Con le scarpe in mano si era calato in cucina dove l’aspettava la cartolina del re con l’ordine di presentarsi domani alla caserma più vicina
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I racconti di Adamo. Lettere dal fondo dell'inverno
Le sue dita scorrevano sui fogli, ne percepivano la scrittura esitante, come una risacca che sfocia sulla riva ma subito si ritrae e, poco per volta, ne decifravano il senso.
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I racconti di Adamo. Nastro dei capelli al vento
Hamelin s’ingobbì stringendosi nel suo cappotto e rialzò il bavero fino agli occhi. Quanto tempo restò così porgendo l’orecchio a remoti tuoni? Si distolse quando la terra sospirò e si fece man mano più riconoscibile il sussultante avanzare di una carovana.
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I racconti di Adamo. L'ultima cena
Poi era cominciato a scorrere il tempo, anni e anni, forse millenni, senza che il professore venisse chiamato. Lui stava là, in paziente attesa, sulla sedia di ferro smaltato, meravigliandosi che non ci fosse nessun altro nell’ambulatorio.
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I racconti di Adamo. Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
Usellino se ne va, valica il Vesuvio, traghetta il Trasimeno, si ferma a Colleferro per una boccata d’aria, arriva a Roma sudato fradicio. Lavora come lucidascarpe, mangia e beve nel retrobottega di qualche caritatevole.
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I racconti di Adamo. I re magi a Miradoro Terme
Passo dopo passo il nonno Siro e i Re Magi si mettono in cammino guardinghi: ad ogni svolta potrebbero esserci ladroni in agguato. Sì, proprio ladroni in agguato