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Una non notizia: chiudere con il lavoro a Monza

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Di Chivas
30 Giugno 2008
Non so quanti cittadini monzesi, penso pochi,  sapessero dell’esistenza da dieci anni di un Centro per il Lavoro in Via Aliprandi. Non so quanti cittadini monzesi hanno saputo che il Centro è stato chiuso dalla Amministrazione comunale. Motivo? Non efficiente, costa troppo!
Il Centro svolgeva una funzione pubblica in collaborazione con imprenditori, sindacati, associazioni private. Di che cosa? Il Centro aiutava quelle che in gergo si chiamano “fasce deboli” (disoccupati, cassintegrati, immigrati, giovani, badanti etc etc.) ad orientarsi nel difficile lavoro di cercare un lavoro.
Ma i numeri per giustificare “l’efficienza” erano pochi: poco più di 200 l’anno, e i costi troppo alti, quasi 80 mila euro l’anno, cioè neanche i cordoli di una rotonda, più o meno una serata dei fuochi di artificio della Festa di San Giovanni. Ma questa appunto non è una notizia.
E in futuro chi se ne occuperà? Probabilmente “le opere verranno fatte in buona compagnia”.

Sostiene Dambrosio

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Di Vorrei
30 Giugno 2008
Riceviamo e pubblichiamo da Giuseppe Dambrosio.
"Oggi, al riparo degli esami di stato ( in questi giorni di atroce caldo afoso sono impegnato allo storico  Panetti di Bari), ho letto il secondo numero  della "rivista che vorrei". Ho trovato stimolante la sezione sulla lega per gli approfondimenti e le interviste (quella del reverendo, dirompente e senza veli, mi ha colpito profondamente. Credevo estinte persone così passionali).
Mi piace molto il  modo di esplorare le questioni,  la realtà emerge senza preconcetti di sorta, senza stereotopi. Le altre sezioni sono un pozzo di san Patrizio a cui attingere continuamente. Complimenti direttore, il progetto editoriale è di buon livello e attraente, la grafica accattivante e non scontata."

Legambiente: La Cascinazza è stata venduta? Non ci interessa. Il problema rimane identico!

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Di Vorrei
30 Giugno 2008

Che l’area sia di Paolo Berlusconi o di altri personaggi, la questione non cambia. “Salvare le residue aree agricole di Monza, sia quelle più delicate perché attraversate dal Lambro e a rischio esondazioni che altre meno in vista ma altrettanto importanti (Boscherona, San Fruttuoso, Casignolo, Sant’Albino, lungo viale delle Industrie), rimane impegno anche per ogni buon amministratore che abbia veramente a cuore le sorti di Monza.”

Gli ambientalisti ricordano che la Cascinazza venne acquista da una società di Paolo Berlusconi nel 1980 per circa 7 miliardi delle vecchie lire. Un Tecnico dell’UTE (Ufficio Tecnico Erariale) nel 1997, su incarico dell’allora Sindaco Mariani, ne stimò il valore in 47 miliardi circa. Oggi l’area è stata venduta per “soli 40 milioni di euro”, cioè 77 miliardi di lire. In 28 anni il valore dell’area si è così decuplicando, senza che la proprietà abbia mai fatto nulla, ma anzi avendo pure perso una causa contro il Comune.

“Ha ragione il Ministro Tremonti quando afferma che la speculazione è la peste del XXI secolo, meccanismo rintracciabile non solo nel campo del petrolio, ma anche in quello edilizio e nel mercato delle aree” dicono. “Altro che Robin Hood Tax: qui le cosa vanno a rovescio! C’è chi a Monza vorrebbe togliere, con alcune modifiche al Piano di governo del territorio appena approvato, la vivibilità patrimonio di tutti i cittadini per far ingrassare qualche imprenditore immobiliare ben introdotto politicamente”.

“Ciò è tanto più odioso in un momento di stagnazioni e restrizioni economiche, in quanto si rende il vivere quotidiano delle persone ancora più difficile con nuovo traffico e congestione viabilistica, altra cementificazione e conseguente aumento della temperatura e dell’inquinamento locale, riduzione degli spazi aperti, delle aree verdi, dei terreni permeabili all’acqua piovana, tutti fattori che riducono la qualità della vita e l’attrattività di Monza.”

Il Circolo Legambiente termina il comunicato dicendo che vigilerà sulle future varianti urbanistiche affinché prevalga l’interesse pubblico, contro vergognose speculazioni edilizie fatte a vantaggio di pochi.

Legambiente e la Cascinazza di Monza

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Di Vorrei
28 Giugno 2008

Riceviamo e pubblichiamo un comunicao del Circolo Legambiente Langer.

Apprendiamo dalla stampa che l’area della Cascinazza è stata definitivamente acquistata da una cordata di Società private. Che l’area sia di Paolo Berlusconi o di altri personaggi, per noi l’impegno ambientale non muta. Salvare le residue aree agricole di Monza, da quelle più preziose perché attraversate dal Lambro e a rischio esondazioni, a quelle  forse meno in vista ma altrettanto importanti come aree agricole e libere (Boscherona, San Fruttuoso, Casignolo, Sant’Albino, viale Industrie/Libertà) è sempre stato un nostro impegno prioritario. E riteniamo che debba esserlo anche per ogni buon amministratore che abbia veramente a cuore le sorti del territorio di Monza.(Per leggere tutto clicca sul titolo).

Domenica anteprima REC

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Di Vorrei
28 Giugno 2008

Domenica 29 giugno presso la Sala Maddalena di Monza (Via Santa Maddalena, 7) alle 18 e alle 21 proiezione del cortometraggio di Andrea Monguzzi "REC". Incontro con gli autori.

Il fantafilm della settimana. Gli intoccabili (secondo loro)

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Di Vorrei
28 Giugno 2008

Nel film vero, gli intoccabili erano gli investigatori guidati da Kevin Costner; nell'Italia di oggi gli intoccabili - almeno secondo la volontà del Consiglio dei Ministri - sono i boss del Governo, dello Stato, del Parlamento e del Senato. Di questi quattro chissà chi è quello che ha più bisogno di immunità che di occuparsi dei problemi di noi poveri toccabili. Siamo tutti uguali, ma loro sono più uguali di noi.

Nuovi articoli per il mese di giugno

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Di Vorrei
28 Giugno 2008

L'indice di giugno della Rivista che vorrei si arricchisce di un'intervista a Cherubina Bertola della Caritas Monza curata da Greta Gandini per conoscere l'accoglienza riservata agli immigrati nel nostro territorio, del resoconto di Pino Timpani della presentazione della Dorsale Verde Nord Milano, e dell'articolo di Emanuela Beacco sulle infiltrazioni mafiose in Brianza dopo il primo di alcune settimane fa.

Appunti per una contro-visione di Gomorra

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Di Pasquale Cicchetti
27 Giugno 2008

Partiamo dai fatti. Per due settimane, in Italia, si è tornati a parlare di cinema. Sui giornali, nei luoghi della cultura e del confronto politico, per strada, nei bar. Per un momento, con la nuda realtà del loro film, Garrone e Sorrentino hanno restituito il cinema italiano ad una dimensione apertamente sociale, culturale nel senso più ampio della parola. E questo sia detto con buona pace della crisi sempiterna, dei festival troppo patinati e dei critici da orticello.
Ora, io non so dire quanto di questo fenomeno fosse fumo commerciale uscito dagli alambicchi del marketing, ma mi è capitato personalmente di camminare per strada, parlando di Gomorra con un'amica dagli occhi oceanici, e incrociare dall'altro lato del marciapiedi due sconosciuti che discutevano del Divo.
Amici che lavorano in multisala diversi mi raccontavano ancora settimana scorsa di sale piene fino all'ultima poltrona, e io stesso ho assistito a proiezioni in cineteca con persone disposte a restare in piedi pur di entrare.

Per leggere tutto, clicca sul titolo

I racconti che vorrei con Adamo Calabrese

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Di Vorrei
26 Giugno 2008

È un vero piacere annunciare la nascita di una nuova rubrica. "La valigia dei libri" impreziosisce la nostra rivista con i racconti di Adamo Calabrese. Benvenuto e grazie per la gentilissima disponibilità.
I lettori hanno un motivo in più per sfogliare queste pagine.

Stasera alla Feltrinelli la Cina e Matteo Morandi

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Di Vorrei
26 Giugno 2008
Nello store Feltrinelli di Via Italia a Monza stasera si parla di Cina. Alle 19.30 “Storie, domande, emozioni delle olimpiadi, dalla voce di un protagonista in partenza per Pechino” Matteo Morandi presenta
"Le olimpiadi a test" di Francesco Facchini. Morandi, nato a Vimercate, è uno dei ginnasti di punta della rappresentanza in partenza per partecipare all’Olimpiade di  Pechino.
Francesco Facchini, milanese di nascita, udinese di adozione, come giornalista sportivo ha collaborato con varie testate, tra cui Corriere della Sera ed Eurosport, e con Telenova. Attualmente cura le pagine sportive delle edizioni locali del quotidiano Metro. Per Alpha Test ha pubblicato Il Calcio a test (2007).

Alle 20,30 "Il popolo della Repubblica Cinese" Inaugurazione della mostra fotografica di  Marco Imperadori. Ci saranno anche Guido Scarabottolo e Michele Calzavara.

L'Opposizione fa le pulci alla Giunta Mariani. Sabato in piazza a Monza

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Di Vorrei
26 Giugno 2008

Riceviamo e pubblichiamo dalle formazioni politiche di opposizione a Monza. "UN ANNO DI GIUNTA MARIANI: MONZA SI E' FERMATA", Sabato 28.6 dalle 9 alle 13 in Piazza Roma CORSO ITALIA ANG.VIA PIERMARINI/MADDALENA.
incontro con la cittadinanza con consiglieri comunali e responsabili del PD,CittàPersone;Rifondazione Comunista.

Clicca sul titolo per leggere il documento integrale.

Risate a dentri stretti

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Di Vorrei
25 Giugno 2008

Per chi ha nostalgia della sinistra che sapeva ridere ed è stufo di quella che fa ridere (senza volerlo) due segnalazioni: la prima è l'uscita del libro Non avrai altro Cuore all'infuori di me. Vita e miracoli di un settimanale di resistenza umana, (Bur Edizioni) la seconda è per un blog molto divertente dedicato al secondo arrivato delle scorse elezioni: UolterUeltroniIsOnMyMind.splinder.com di cui riprendiamo alcune delle tante geniali frasi:

 

 

Al bar. Uolterueltroni beve solo caffè politicamente corretto.

L'ultima volta che l'hanno visto, Uolterueltroni si era fatto assumere come spin-doctor per la campagna presidenziale di Hillary Clinton.

L'ultima volta che l'hanno visto, Uolterueltroni stava commentando positivamente la sicurezza delle centrali nucleari slovene.

La sera, prima di addormentarsi, Uolter chiude gli occhi, pensa alla giovane Mara Carfagna, alla giovane Stefania Prestigiacomo, alla giovane Giorgia Meloni, al suo governo ombra, e per un attimo si crede di essere Marcel Proust.

Uolter voleva organizzare la festa delle ombre cinesi... ma la lega non gli ha dato il permesso.
Ora sta contrattando con Lombardo per avere almeno un paio di pupi siciliani.

Uolterueltroni s'è fatto togliere un calcolo, perché era sbagliato, poi se n'è fatto mettere uno corretto per la prossima volta.

L'eterno ritorno. Lega e sopraelevate

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Di Vorrei
25 Giugno 2008

A fare un salto indietro di 10 o di 20 anni sembra che dalle parti di Monza e della Brianza non cambi molto.

Da Repubblica del 1° giugno 1988:
QUELLI CHE DICONO: 'TERRONI'
MONZA Il sciur Brambilla è invulnerabile alle provocazioni. Gli si domanda: Se sua figlia sposasse un calabrese?. Ci pensa un attimo, prende tempo. Quesito difficile, dice. Poi, risponde: Anche fra di loro ci sono bravissime persone. Capolista a Monza, Giorgio Brambilla è uno dei tre eletti che la Lega Lombarda catapulta in quel consiglio comunale. Ha sessantadue anni, ma pimpanti. Sa come siamo fatti noi lombardi dice. Andiamo sempre di corsa. Siamo dei pistola. Ha una piccola ditta di detergenti industriali a Caronno Pertusella. Per rimanere sulla linea della provocazione, gli si chiede: Mai avuto dipendenti meridionali?. Questa volta, la risposta è immediata: Sì, due. Uno ottimo. Ho fatto un infarto e lui mi ha mandato avanti l' azienda. Meraviglioso. L' altro, appena l' ho assunto, si è messo in malattia e ha continuato ad ammalarsi. Si vede che era cagionevole. La verità è che c' è del buono e del cattivo anche fra di loro. Ma lei cosa vuole sapere? Se siamo razzisti? E' sempre la solita storia. Noi siamo contro lo Stato centralista e discriminatorio. A casa nostra, non comandiamo più. L' etnia meridionale è egemone, è maggioranza. Ma quale razzismo? Nel nostro programma sta scritto a chiare lettere che chi risiede in Lombardia da almeno cinque anni è da considerarsi lombardo a tutti gli effetti.

Dal Corriere del 28 giugno 1998
Monza, Formigoni scende in pista " Folle demolire la sopraelevata"

MONZA - "Penso che un capolavoro di ingegneria come la pista sopraelevata abbia un valore storico e forse paesaggistico: dovrebbero bastare queste considerazioni per mettere da parte anche il pensiero di abbatterla". All'autodromo per un corso di guida sicura, il presidente della Regione Roberto Formigoni (nella foto) ha risposto cosi' quando gli e' stato chiesto se sara' necessaria una legge regionale per salvaguardare l'autodromo dichiarandolo impianto sportivo di pubblica utilita'. A proposito della demolizione della sopraelevata prevista dalla convenzione tra la societa' che gestisce l'impianto e i Comuni di Monza e Milano, Formigoni ha aggiunto: "Sarebbe folle anche perche' l'autodromo e' un'impresa economica".

Per leggere per intero l'articolo di Guido Vergani per Repubblica, clicca sul titolo.

Avanti così, però

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Di Antonio Cornacchia
25 Giugno 2008

Ci scrive un lettore:

«Avanti così, il vostro impegno è molto apprezzabile. Però...
Somigliate un po' a "Diario" dei tempi migliori. Nel senso che, qualche anno fa, si sforzava di capire la realtà senza pregiudizi. Però...
Sforzatevi di più in questa direzione. Ascoltate, ascoltate, ascoltate. Ascoltate di più senza preconcetti.
Per esempio, la vostra inchiesta sulla Lega. Risente troppo di pregiudizi "di sinistra".
Non fate come chi, a sinistra, è convinto di essere il depositario unico e assoluto della verità.
La società è cambiata profondamente. Viviamo in una civiltà consumistica, piaccia o non piaccia. L'individualismo è considerato un diritto e un pregio, piaccia o non piaccia.
La democrazia è questo: la scelta elettorale della maggioranza, per quanto possa non risultare gradita, vince e governa, e non solo.
Cercate di capire quali sono le esigenze che la società esprime, e perchè è la Lega (qui da noi) che le sta facendo proprie e le sta rappresentando. Il disegno "di sinistra" deve tenerne conto pragmaticamente. Deve imparare a ricondurre le esigenze dei cittadini in un disegno politico organico.
Credo che Penati, per quanto possa irritare, vada imitato. Con meno occhi alle prossime elezioni, come fa lui, e con più concretezza e realismo, come una bella rivista digitale dovrebbe fare.
Buon lavoro.
Nando Pessina»

Gentile Nando, grazie per l'incoraggiamento e per il paragone con il meraviglioso Diario.
Ascoltiamo e continueremo ad ascoltare molto, siamo d'accordo. Non siamo d'accordo su una cosa. Prendere atto di quel che accade e adeguarsi è compito che non compete a noi. Come sa, non abbiamo nulla da vendere, per cui se questa stagione va di moda il colore lavanda, non siamo tenuti a mettere in vetrina capi di quel colore. Se va di moda l'egoismo e il consumismo, perchè dovremmo rassegnarci ed esserne orgogliosi? Per capire quello che ci accade o non ci accade intorno, sappiamo molto bene di dover guardare ben al di là delle punte delle nostre scarpe. Questo però non significa buttare via le nostre idee, le nostre sensibilità, le nostre convinzioni. Lo facciano quelli che devono vendere detersivi e copie di giornale o raccattare voti ad ogni costo. Per fortuna La rivista che vorrei ha scelto di non dover fare nessuna di queste cose.

Quel che resta della Lega

Dettagli
Di Vorrei
25 Giugno 2008

Dopo aver scoperto che «la sinistra ansiosa di “dare un senso” al proprio girovagare discute sul sito “Vorrei” della Lega Nord e della sua evoluzione vista da Monza», ci fa piacere riprendere un intervento di Carlo Arcari sul suo blog a proposito del Carroccio. L'articolo integrale qui.

«La Lega è dunque ideologicamente e politicamente un organismo emarginato dai fenomeni che pretendeva di cavalcare e determinare da protagonista, che sopravvive per via del ritardo di sviluppo e della debolezza congenita del nostro sistema Paese, e purtroppo della incapacità e inadeguatezza del nostro ceto dirigente, pubblico e privato.
Di cosa vive infatti la Lega oggi: delle paure crescenti della gente comune che si sente travolta dai grandi movimenti globali, alla quale ha la faccia tosta di promettere sicurezza e protezione, non presentando un programma di sviluppo nuovo, capace di rimettere in moto il Paese, ma schierando l’esercito a difesa dei negozi di viale Padova. A questo si è ridotto il progetto di Miglio, che è fallito perché basato su premesse geopolitiche infondate e analisi carenti delle forze in campo (cosa avrebbe potuto schierare oggi la piccola Europa delle Regioni contro l'espansionismo della Russia di Putin?), ma che aveva una sua dignità teorica e culturale.
La Lega è dunque un fenomeno residuale che sta in piedi, come molte altre cose in Italia, solo per la debolezza degli altri protagonisti del teatrino politico nazionale, incapaci di elaborare una visione adeguata alla sfida che attende l’Occidente, l’Europa, l’Italia e la Padania».

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Comunicati stampa

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