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Al via manutenzione straordinaria del verde urbano a Monza. Iniziate potature sul patrimonio arboreo cittadino. Previste anche sistemazioni fioriere, aiuole e la sperimentazione di un’area toilette per cani in aree verdi pubbliche
Monza, 28 gennaio 2015 – Il Comune di Monza su iniziativa dell’assessorato al Verde guidato da Antonio Marrazzo, ha avviato un'operazione di manutenzione e cura del patrimonio arboreo cittadino, che conta circa 18 mila alberi e che non contempla il patrimonio custodito nel Parco di Monza. Il piano delle potature riguarderà 850 piante di media e grande dimensione, dai carpini agli aceri, alle querce per le quali sono previsti interventi, coordinati dagli agronomi del Comune, per rimuovere rami secchi e favorire lo sviluppo ordinato della vegetazione e mantenere in salute l’albero. Per motivi di sicurezza, e dopo un accurato rapporto degli esperti, dovranno essere abbattute una settantina di piante perché lo stato di sofferenza in cui versano potrebbe mettere a rischio l’incolumità pubblica. E’, comunque, prevista la messa a dimora di un numero nettamente superiore di nuove piante, circa 130, che sarà effettuato nelle prossime settimane.
Nell’iniziativa rientra anche la piantumazione di fiori di diverse specie, con più fioriture stagionali, in 250 fioriere, dislocate in diversi punti della città e la riqualificazione di 15 aiuole pubbliche. Gli uffici dell’assessorato stanno anche predisponendo un intervento per sperimentare in alcune aree verdi cittadine una zona toilette per cani: si tratta di piccole aree facilmente realizzabili, che nelle intenzioni del Comune potrebbero essere utili a promuovere l’utilizzo responsabile degli spazi pubblici e la civile convivenza tra i diversi utilizzatori delle aree verdi attrezzate. Inoltre, per favorire una migliore fruibilità, saranno installati 50 nuovi cartelli riportanti le regole alle quali fare riferimento all’interno delle stesse. “Il piano – commenta l’assessore Marrazzo - rientra nelle iniziative promosse dall’amministrazione comunale per garantire il decoro e la qualità urbana. Gli interventi sul rilevante patrimonio di cui Monza dispone sono frutto di scelte accurate che rispettano e si integrano con il paesaggio esistente”.
Ufficio stampa del Comune
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Adesione del Comune di Monza al Parco della Media Valle del Lambro
E’ stata approvata, in Consiglio Comunale, la convenzione per la gestione coordinata del P.M.V.L.. Questo documento, di fatto, sancisce l’adesione del nostro Comune con questo importante Parco Locale di Interesse Sovraccomunale. Con questo documento, e con l’approvazione della Variante Parziale di fine Settembre 2014, vengono vincolati gli oltre 80 ettari di terreno monzese conosciuti come “area della Cascinazza”. Un’importante decisione che pone in salvaguardia questo terreno, oggetto, in passato, di tanti tentativi di interventi urbanistici, e che lo preserva per le future generazioni come area verde, agricola e di svago. Dopo anni di attesa il P.M.V.L. si amplia e diventa un parco fluviale di oltre 6,6 milioni di metri quadrati. Un parco che pone in comunicazione il Centro Storico di Monza con il Parco Agricolo Sud Milano. Un corridoio verdazzurro che coinvolge i comuni di Monza, Brugherio, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e Milano.
“Il Consiglio Comunale ha finalmente posto l’ultimo tassello per la salvaguardia della maggiore area non urbanizzata della città” dichiara Atos Scandellari, presidente del locale circolo Legambiente. “Dopo decenni di battaglie portate avanti da associazioni, comitati, liberi cittadini e alcuni partiti politici, l’attuale Amministrazione cittadina ha finalmente sottratto le aree della Cascinazza alla speculazione edilizia e al consumo di suolo. Ci aspettiamo ora che la nostra amministrazione ponga un identico impegno per aderire al parco del Grugnotorto – Villoresi e, tramite la prossima variante generale al PGT, salvaguardi tutte le rimanenti aree libere presenti in città”.
“E' un momento storico - commenta Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - da anni attendevamo un segnale che andasse nella direzione di preservare il fiume Lambro e il territorio circostante, da sempre abbandonati, restituendo finalmente una dignità al corso d'acqua più importante della città di Milano. La prossima sfida, ovviamente, deve essere il risanamento delle acque, e la riuscita dipenderà in gran parte dall'impegno e dagli investimenti dei comuni e dei gestori della rete dei collettori e dei depuratori della Brianza.
Ricordiamo che questi territori rientrano nel progetto CONNUBI, finanziato dalla Fondazione Cariplo e al quale il Comune di Monza ha dato la sua adesione, che intende valorizzare le connessioni ecologiche tra i parchi a Nord e a Sud di Monza.
LEGAMBIENTE MONZA
Monza: 27.01.2015 Il presidente
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SALVAGUARDARE PARCO VIA GRANDI DI ARCORE
“Forza Italia è al fianco del comitato dei cittadini di Arcore che si sono mobilitati per salvaguardare il Parco di Via Grandi". Lo dichiarano, in una nota, Elena Centemero, deputata eletta nel collegio di Arcore e presidente del locale Club Forza Silvio, Claudio Bertani, Attilio Cazzaniga e Giancarlo Sala, consiglieri comunali di FI-Pdl ad Arcore. "Nonostante il Piano di Edilizia Economica Popolare preveda il mantenimento di un’area verde al centro di un vasto insediamento residenziale -proseguono-, la Giunta Colombo vuole stravolgere questa impostazione, attraverso la realizzazione di tre edifici uguali (60 appartamenti totali). L’area verde, in questo modo, sparirebbe. La necessità di una nuova Caserma dei Carabinieri, più volte addotta a giustificazione dell’ iniziativa, non regge. Può infatti essere ubicata in un altro posto (la Giunta Rocchini l’aveva prevista nell’area ex Falck), oppure potrebbe essere collocata, previa ristrutturazione, nell’attuale caserma della Polizia Stradale, in procinto di essere trasferita dopo la revisione del governo Renzi. La Giunta ascolti una richiesta che viene dal cuore della cittadinanza”, concludono.
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Sabato 17 Gennaio si è tenuta alla Coop. Canonica di Triuggio, MB, una bella e interessante iniziativa dedicata al mais antico e della tradizione organizzata dal DESBri (Distretto di Economia Solidale Monza e Brianza) in collaborazione con Slow Food Monza e Brianza, Arci Culture Solidali, CESPI e Oxfam Italia. Sono intervenute Rita Radaelli del cra di bergamo con una relazione sullo stato della conservazione varietale del mais al centro di ricerca agricola di Bergamo e Sandra Spagnolo del crab di vercelli che ci ha parlato dell'esperienza del mais 8 file a Tortona.Un'occasione per gli agricoltori per scambiarsi esperienze e buone pratiche in vista del progetto di recupero e valorizzazione del mais della Brianza. Ma non solo: una giornata aperta anche a consumatori (molti dei quali appartenenti ad un Gas) e trasformatori, perchè la tutela della biodiversità dipende dall'intera filiera produttiva, non solo dall'agricoltore. La giornata è continuata con un'ottimo pranzo a cura di Slow Food Monza e Brianza e dello chef Giorgio Cabella che ci ha dimostrato che in cucina il mais, oltre alla polenta, può dare vita a tanti piatti creativi ed originali. Il prossimo passo concreto per gli agricoltori che hanno aderito al progetto è naturalmente la semina, chi fosse interessato è pregato di contattarci per avere tutte le informazioni in merito. Vi terremo aggiornati!
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Comunicato Stampa Movimento 5 Stelle Monza
Presentata in consiglio comunale una mozione atta ad ottenere il rimborso degli importi pagati in eccesso dai Cittadini Monzesi per la raccolta rifiuti negli ultimi cinque anni a causa delle tariffe frutto delle tangenti dello scandalo Sangalli.
La questione dei rifiuti a Monza ha sempre avuto un peso rilevante e questo soprattutto negli ultimi anni. Vuoi perché la tariffa è da anni tra le più alte della Lombardia, vuoi perché con la crisi economica tale importo è risultato essere ancora più pesante da pagare.
Ormai è chiaro che questa vessazione, tale non solo perché è una tassa che non ha alcuna relazione con la capacità contributiva ne tantomeno con l'effettiva produzione di rifiuti, ai danni dei contribuenti è, ed è stata, un ricchissimo bottino per qualcuno. Quindi l'unico modo di rendere giustizia alla città per questa truffaldina gestione e per ridare dignità e fiducia alle istituzioni, è restituire al più presto ai cittadini, in modo concreto e fino all'ultimo Euro, la parte eccedente di quello che sarebbe stato il corretto costo se non ci fosse stata l'azione criminale atta a farlo salire artificialmente.
Chiediamo al Consiglio Comunale e alla Giunta monzese di prendere con urgenza questo impegno con la seguente mozione che è stata depositata lunedì 26 gennaio.
Mozione
OGGETTO: Restituzione ai monzesi della tassa rifiuti versata in eccesso.
AL CONSIGLIO COMUNALE DI MONZA
PREMESSO
Che a partire dal 22/10/2009 è in vigore un contratto di appalto con la ditta Sangalli S.p.A. inerente la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani e la pulizia delle strade
CONSIDERATO
Che è stato accertato dalla magistratura che tale contratto è stato firmato dietro pagamento di tangenti atto a ottenere un costo fuori mercato a danno di tutti i cittadini Monzesi
CONSTATATO
Che sia dalle indagini di natura amministrativa, sia dalle sentenze del Tribunale di Monza è stata ormai accertata tale truffa ai danni dei cittadini monzesi.
Che nei comuni a noi vicini il costo del servizio è di circa il 20% in meno e che per cinque anni i cittadini Monzesi hanno pagato un costo che non avrebbero pagato se non si fosse verificata l'azione criminale
TUTTO CIO’ PREMESSO IL CONSIGLIO COMUNALE DI MONZA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
ad intraprendere immediatamente tutte le azioni necessarie e di propria competenza, volte a a restituire ai cittadini tutti gli importi eccedenti, fino all'ultimo Euro, rispetto a quello che sarebbe stato un normale e onesto contratto fatto al prezzo di mercato e non a un prezzo frutto di tangenti.
I Consiglieri Comunali
del Movimento 5 Stelle
Fuggetta Nicola / Gianmarco Novi
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Giornata della memoria, dalle 10 nella stazione Fs di Via Arosio a Monza. Sindaco Scanagatti: “Il vagone che prima di Torino è stato nella nostra città è utile più di tante parole, rappresenta la tragedia vissuta da persone innocenti”
Monza, 26 gennaio 2015 – Sarà celebrata a Monza domani, martedì 27 gennaio dalle ore 10 nella Stazione Fs di via Arosio, la giornata della memoria per mantenere vivo, nel settantesimo anniversario, il ricordo di tutti sulla immane tragedia di milioni di ebrei e nemici politici del nazismo caduti nei campi di prigionia e di sterminio. Alla cerimonia sarà presente e terrà un breve discorso il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. “Con la cerimonia di domani – dichiara il primo cittadino monzese - daremo inizio a un anno particolare, l’anno del settantesimo anniversario della vittoria della Resistenza, che la nostra città intende celebrare con una serie di iniziative indirizzate in particolare ai giovani. E’ a loro che dobbiamo trasmettere la lezione di tanti caduti e di tutti quei deportati nei lager nazisti, come il nostro Vittorio Bellini, recentemente scomparso, che sono tornati e che hanno trascorso la vita a tenere viva la memoria, soprattutto nelle scuole, perché simili tragedie non si ripetano mai più. Vogliamo che i luoghi della nostra città parlino di loro. Definire il vagone della memoria, che abbiamo ospitato a Monza due anni fa, “un baraccone” e una “pagliacciata”, come ha fatto un funzionario dello Stato a Torino, è vergognoso oltre che gravemente offensivo. E bene hanno fatto sia il sindaco Fassino sia il ministro Franceschini a respingere con sdegno una posizione certo minoritaria ma che rappresenta il corto circuito in cui purtroppo troppo spesso incappa la nostra burocrazia, a qualsiasi livello. Quel vagone, con il suo interno spoglio e freddo, è utile, molto di più di tante parole”.
Ufficio stampa del Comune
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SU PEDEMONTANA, SINDACI E INAUGURAZIONI
Nei giorni scorsi, riferendo dell’iniziativa di alcuni gruppi e comitati ambientalisti contrari all’avanzare della Pedemontana, Mbnews ha posto questo interrogativo: cosa possono fare i sindaci dei comuni contrari a quest'opera?
Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile ritiene che quei Sindaci possano ancora giocare delle carte contro l’avanzare di Pedemontana, dire la verità.
Il progetto esecutivo dell'opera, molto diverso da quello originario, è oggi un ecomostro costruito a spizzichi e bocconi, nella modalità più retriva che continua a prediligere le faraoniche e costose infrastrutture autostradali, devastanti per il territorio, l’ambiente, la viabilità, la vivibilità e con un dispendio di ingenti risorse economiche praticamente solo pubbliche.
E' annunciata per il 24 e 26 gennaio 2015 l’apertura della "Tratta A", Varese-Lomazzo, si tratta del primo tratto dell'autostrada Pedemontana dove era previsto un pedaggiamento che non potrà essere applicato per problemi tecnici non risolti in tempo utile; per questo l'opera, già finanziariamente deficitaria, non potrà contare su quegli introiti.
D’altro lato, la "Tratta A" sarà aperta senza che sia stata realmente completata, così il Sindaco di Cislago, Luciano Biscella, dichiara alla stampa: “Non vedo perché dovrei cambiare la mia decisione di non concedere l’apertura del tunnel di sicurezza della Pedemontana, dal momento che non è ancora stata realizzata nessuna delle compensazioni prospettate e che erano organiche al progetto”.
Se il Sindaco di Cislago sarà veramente intenzionato a giocare la sua partita avrà dalla sua la legge: infatti, il CIPE ha prescritto che le compensazioni ambientali, e le altre opere di mitigazione e di connessione siano realizzate in contemporanea, quando non prima, della realizzazione del nastro autostradale.
Ma la legge non è più cosa in Italia. E così anche nella Tratta B1 – da Lomazzo a Lentate – i lavori di Pedemontana sono stati avviati in assenza delle opportune autorizzazioni ministeriali e continuano a procedere in sfregio alle prescrizioni del CIPE che riguardano le opere di connessione, di compensazione e di mitigazione, ma anche agli aspetti connessi con la salute dei cittadini, come la movimentazione delle terre dei cantieri.
Bene ha fatto Legambiente Lombardia a rivolgersi alla Magistratura, ma su questa questione sarebbe stato meglio che Sindaci e uffici comunali si fossero adeguatamente attrezzati – visto l'agire poco trasparente adottato da Pedemontana e da CAL – per verificare la conformità delle procedure alla legge chiedendone il rispetto.
Quest’attenzione non c’è stata nei Sindaci della Tratta B1 e l’ecomostro è entrato senza autorizzazioni sul loro territorio, lo ha sventrato, ha cancellato un bosco di grande pregio ambientale – la Moronera, realizzando 7,5 km di solo nastro d’asfalto, che giace ora in attesa di completamento, di collaudo e di seguenti e immancabili inaugurazioni, un’opera senza le necessarie connessioni, mitigazioni e senza compensazioni ambientali.
Il 24-11-014, INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, in una conferenza stampa tenuta con il Sindaco di Seveso Paolo Butti e il consigliere regionale Gianmarco Corbetta, ha ribadito un monito ai Sindaci della Tratta B2: non osi Pedemontana operare nel territorio contaminato da diossina in sfregio delle prescrizioni che fanno divieto di procedere, anche solo nella stesura del progetto esecutivo, senza aver prima verificato tramite la caratterizzazione dei terreni il livello di contaminazione da diossina (TCDD).
Su questo chiediamo ai Sindaci di esercitare tutto il loro potere e dimostrare la loro responsabilità nei confronti della salute dei cittadini.
I Sindaci della Tratta B2 sarebbero facilitati nel loro doveroso compito, se a monte i Sindaci della Tratta A e della Tratta B1 cominciassero finalmente a prendere coscienza di quello che è accaduto sulle loro teste e contribuissero a fermare il prosieguo di un’opera monca chiedendo che i residui finanziamenti siano indirizzati alla realizzazione delle compensazioni ambientali e delle mitigazioni laddove l’autostrada è già in essere.
23-01-015
Coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
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Vi invitiamo ufficialmente e invitiamo la cittadinanza al nostro prossimo evento, una Serata Letteraria in cui presenteremo i romanzi "Diciassette attimi di eterno" di Dario Lessa, "Le colpe dei padri" di Livio Gambarini e "Gabbie" di Gianpio Cirlo.Evento a cura di LiberoLibro Macherio, la serata si svolgerà in Biblioteca Civica, dalle ore 21, mercoledì 4 febbraio.Durante la serata, inoltre, avverrà la premiazione della sezione di Febbraio del Concorso Libero-Libri.Col patrocinio del Comune di Macherio.Caldeggiamo la presenza stante l'interesse della serata e degli ospiti.
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CEM Ambiente: sperimentazione raccolta rifiuto secco con ECUO Sacco
Sacco rosso (per i cittadini) e Sacco azzurro (per le aziende)
Con i sacchi colorati la Raccolta differenziata vola all’83 percento
+ 7% rispetto al 2013
Dopo un anno di ECUO Sacco, l’iniziativa di CEM Ambiente Spa finalizzata a una raccolta migliore e più ecologica del rifiuto secco, raccolta differenziata in crescita e produzione di secco in calo, ferma restando la quantità di rifiuti prodotti. Sono queste le prime considerazioni che si traggono dai dati elaborati, a un anno dall’avvio della sperimentazione di tariffa puntuale nella raccolta dei rifiuti, partita nel mese di gennaio 2014 nei Comuni di Bellusco, Mezzago e Grezzago, provincia di Monza e Brianza.
Ma vediamo i numeri. Secondo i dati raccolti, l’iniziativa ha portato nel primo anno di avvio (gennaio-dicembre 2014) a ottimi risultati: circa il 42,5% in meno di produzione di frazione secca residua media, accompagnata da un significativo aumento delle raccolte della carta (+25%), del multipak (+37,5%) e della frazione umida (+9,00%). E da un aumento ormai consolidato della raccolta differenziata, arrivata in media all’80 percento circa nei tre Comuni della sperimentazione; con il picco di Bellusco che approda all’83 percento e i risultati di tutto rispetto di Mezzago e Grezzago che raggiungono rispettivamente l’80 e il 79 percento circa. In media, un incremento del 7percento della raccolta differenziata in 12 mesi nei tre Comuni.
“Gli obiettivi della campagna – spiega l’Amministratore unico Virginio Pedrazzi – sono la riduzione del rifiuto secco, il miglioramento della qualità della differenziazione, con il conseguente contenimento dei costi di smaltimento e aumento dei ricavi, grazie al conferimento di rifiuti valorizzabili. Obiettivi che, dopo un anno di sperimentazione, sono stati raggiunti e potranno essere migliorati ulteriormente, anche grazie alla prosecuzione del progetto che dovrà, man mano, essere allargato agli altri Comuni del bacino Cem”
“E in tutto questo – prosegue Pedrazzi – va anche detto che la produzione di rifiuti nei Comuni della sperimentazione è rimasta pressoché stabile; elemento che evidenzia come a modificarsi siano state le abitudini dei cittadini, più attenti a differenziare grazie all’Ecuo Sacco.”.
Avanti tutta, dunque, con il progetto ECUO Sacco, che, dal primo gennaio 2015 è partito anche nei Comuni di Cambiago, Camparada, Caponago, Carugate, Lesmo e Vaprio d'Adda (aprile 2015), portando a nove i Comuni CEM che applicano la tariffa puntuale attraverso il Sacco colorato per un totale di 75mila cittadii circa, coinvolti.
L’ECUO Sacco è un sacco rosso per i cittadini (40 litri) e azzurro per le imprese (120 litri), che viene consegnato dal Comune in numero prestabilito in base alle necessità dell’utente. Le informazioni sui sacchi sono multilingua per facilitare i cittadini stranieri. Ogni sacco ha un codice alfanumerico per migliorare le verifiche sulla tracciabilità dei conferimenti di rifiuti. Tutti gli utenti sono tenuti a utilizzare esclusivamente i sacchi forniti dal Comune. Per chi non li utilizza è previsto un apposito adesivo di colore rosso che rappresenta un richiamo di non correttezza nella raccolta.
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Avviamo il dibattito: perchè si al PROGETTO RECOVER
I muri della nostra città sono ormai un continuum di immagini disordinate e fatiscenti, che si mescolano con la segnaletica stradale e la cartellonistica, giustificata dall' idea che la pubblicità sia qualcosa che non si può evitare, in nome della necessità di creare consumi che diventino fonte di lavoro per tutti. Tolleriamo tutto ciò, siamo ormai abituati al debordante e disarticolato mescolarsi di grigi e colori fatiscenti che accompagnano le nostre soste ai semafori, le camminate frettolose per le strade delle zone periferiche, il distratto guardare fuori dal pullman, mentre cerchiamo di stare in piedi in mezzo a perfetti sconosciuti. Viviamo in uno spazio urbano dove la città non è più un luogo di fatti reali, patrimonio di chi, nelle sue strade, ci vive e si muove. E’ proprio in questo panorama urbano che i giovani vivono. Alcuni di loro vi si inseriscono lasciando tracce che vorrebbero, perlomeno, non essere viste come qualcosa di criminale solo perché rompono il monotono degrado interiorizzato da tutti noi.
Per questo motivo SEL sostiene progetti che:
- diano la possibilità alle idee, attraverso rappresentazioni grafiche, di uscire dall'anonimato;
- permettano ai giovani che hanno scelto questa forma espressiva di far succedere qualcosa. Un qualcosa che operi nella realtà, che si integri nel territorio urbano, loro luogo di crescita individuale e sociale.
- promuovano percorsi culturali che aiutino tutti ad uscire dagli schemi virtuali della pubblicità, dei media e della rete, ormai fonte di città svuotate e noiose.
Crediamo che il progetto Recover abbia questa potenzialità. Che voglia sollecitare un pensiero sullo spazio fisico di Monza e la sua vivibilità. Vorremmo, però, che fosse meglio articolato nella sua attuazione, affinché i comportamenti ludici costruttivi che promuove siano reali situazioni di scambio tra le persone nei quartieri. Ci piacerebbe che i cittadini da spettatori possano diventare attori, interlocutori attivi, dell'esperienza. Vorremmo che la progettazione di tali percorsi sia maggiormente integrata, pensata con le diverse età ed esperienze che abitano le vie dove i prodotti vengono realizzati. Pensiamo che le critiche negative che sono state portate, siano un buon segno di inizio di dibattito e, non dimentichiamo, che la Street Art, in quanto tale, ha in sé il senso del disturbo nei confronti della normalità.
Il suo compito primario è quello di mettere in crisi le certezze acquisite sul modo in cui viviamo la città. Se la normalità è una città, con le sue periferie, dove tutto è già stato fatto e pensato senza coinvolgere tutti i soggetti che ci vivono, ben venga il dibattito! Questo è uno dei temi che più hanno a che fare con la dimensione partecipativa. Un dibattito di questa natura deve essere ricondotto nei contesti che l’A.C. ha già individuato per il confronto costruttivo e democratico quali, tra gli altri, le Consulte di Quartiere. Tra l’altro chiederemo all’A.C. un aggiornamento sulla promessa istituzione di una Consulta Giovani, che dovrà essere l’interlocutore privilegiato su questi temi. A noi non piace che Monza sia un moderno e triste bazar permanente, dove il nostro sguardo sia sempre più distratto.