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- Di Elena Falco
Gentile Direttore,
mi è capitato di soffermarmi un paio di volte a leggere il vostro giornale on-line che avete (forse troppo ambiziosamente) denominato 'La rivista che vorrei".
Pensavo fosse un portale nato per far conoscere meglio la nostra provincia e trattare le sue problematiche, e su cui trovare notizie delle varie attività organizzate dai comuni che ne fanno parte.
Leggendo i vostri pezzi, invece, non ho potuto fare a meno di notare la mancanza di quella oggettività propria dell' informazione, o meglio di chi non vuole fornire al suo pubblico idee già preconfezionate, ma un valido strumento per la nascita di una coscienza critica relativa agli argomenti trattati.
Quello che non ho capito e che mi chiedo, è se vi proponiate o meno come rivista portavoce di qualche partito, perchè questo è ciò che si evince dall' impronta che avete dato al vostro giornale.
Se così fosse, allora perchè non chiamarvi "Liberazione" o "il Manifesto"? Perchè questa non è la "Rivista che vorrei"...io.
Saluti
Elena Falco
Gentile lettrice, evidentemente no, non è la rivista che vorrebbe lei. Ma se legge la nostra presentazione, molte cose le saranno più chiare. Comunque siamo sempre lieti di rimborsare tutti coloro che non sono soddisfatti.
Cordiali saluti
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- Di Antonio Cornacchia